2014
Mihajlovic come Boskov: «Stadio senza tifosi è come donna senza seno»
Una media punti straordinaria, alla faccia di chi non ci credeva. La conferma che Sinisa Mihajlovic faccia parte della categoria degli allenatori “giovani” da tenere d’occhio in futuro. Un miracolo in 4 mesi di lavoro e dialogo, che ha portato a una media punti strabiliante, da Europa League. Il tecnico serbo non può che essere soddisfatto del risultato ottenuto: «Mi fa piacere, anche perché questa squadra era stata costruita per salvarsi. Ma non è la mia media punti, è la nostra media punti. Quello che ha la Samp, se lo è guadagnato in campo. Però nel calcio conta solo oggi, così questa media la voglio alzare nelle ultime 7 giornate».
Per diventare grandi, bisogna imparare dai migliori: Mihajlovic ha avuto dei maestri niente male… «Ho osservato dal vivo come lavorano Mourinho, Guardiola, Ferguson, Wenger, Klopp e ho capito che il lavoro è soprattutto psicologico. E in questo Mou resta il numero uno». E l’avere a ch fare con i suoi 5 figli è stato sicuramente d’aiuto… «Mi ha aiutato avere cinque figli, tutti diversi, tutti con il loro carattere. Non puoi fare loro lo stesso discorso, devi trovarne uno per ciascuno».
E così, oltre ad aver studiato un po’ di psicologia, il tecnico serbo si è anche messo a studiare l’inglese. Un po’ psicologo, un po’ professore, anche se il pugno di ferro continua ad avere la sua efficacia: «Sono sempre per il dialogo, ma se parlo e non mi capiscono devo cambiare linguaggio. Così ho detto loro che non dimenticavo quella figura di m…».
Due sogni su tre realizzati. Mihajlovic, ormai abbiamo imparato a conoscerlo,è uno che dice le cose come stanno, senza troppi giri di parole. Per lui, allenare la nazionale serba e la Sampdoria corrisponde al realizzarsi di due sogni. Ne restano però altri due in sospeso: «Seguo il cuore, lavoro sulla testa. Allenare Samp e Serbia i sogni realizzati, mi restano Lazio e Inter. Lo sanno tutti, ma non dico quando – ha raccontato l’allenatore della Sampdoria al Corriere della Sera -. Fossi Thohir, confermerei Mazzarri perché agli allenatori bisogna dare tempo di lavorare. Volevo portare Ivanovic in nerazzurro quando giocava nell’Ofk Belgrado e costava pochissimo, nella mia nazionale jugoslava ideale farei giocare Kovacic al posto di Modric».
Cara Lazio, domenica ti batto. «Domenica in tribuna all’Olimpico saluto così: ave Lotito, vincituri te salutant. Perché amo la Lazio, ma voglio batterla. Vedere la Curva Nord vuota mi mette una tristezza infinita. Come dice Boskov: uno stadio senza tifosi è come una donna senza seno». E come dargli torto?