2013
Mihajlovic come Boskov: concetti chiari, poche parole ma tanti fatti
Il paragone tra il grande allenatore della Sampdoria dello scudetto Vujadin Boskov e il neo allenatore della Sampdoria di oggi Sinisa Mihajlovic non sta sulla base dei risultati.
Boskov fece il massimo con una squadra fortissima in un campionato diverso, Mihajlovic sta facendo il meglio con una squadra dove mancano alcune pedine fondamentali e che ha preso in corsa.
Boskov lottò e vinse lo scudetto, Mihajlovic lotta e cerca di conquistare la salvezza e la permanenza in serie A. Due mondi completamente diversi ma che collidono in un particolare: il modo di comunicare diretto, schietto, senza tanti giri di parole.
Nelle conferenze stampa, nelle interviste post partita Sinisa Mihajlovic riesce sempre, con frasi semplici e di grandissima onestà, a far capire dove è la Sampdoria, a cosa può ambire la Sampdoria e sopratutto cosa vuole dalla Sampdoria.
Poche frasi ma di una verità estrema.
«Se non riesci a vincere l’importante è che tu non perda»
«L’importante non è iniziare bene, ma finire bene»
«Dobbiamo affrontare i nostri avversari per batterli, ma fargli i complimenti se saranno più fortunati»
«Nessuno è sicuro del posto in squadra, a toglierli io ci metto due secondi»
«Miracoli li faceva Padre Pio, io non faccio miracoli»
«Bisogna che si impari a convivere con il dolore. Nel calcio ci vogliono gli attributi»
«Si può perdere. L’importante è come si perde»
«Vincendo si impara a vincere»
«Chi si allena bene non deve aver problemi, se ti alleni bene con me non hai problemi»
«Non esiste un modulo che ti fa vincere. E’ la testa. Sistemi la testa e puoi usare qualsiasi modulo»
«Non mi arrabbio se sbagliano un passaggio, mi incazzo come una iena se non vedo l’impegno»
La comunicazione è importante, perché quando il messaggio arriva chiaro e diretto ai giocatori, loro sanno cosa vuole il Mister e faranno quello che vuole il Mister. E Mihajlovic si fa capire alla perfezione perché, come diceva Boskov l’allenatore deve essere al tempo stesso maestro, amico e poliziotto. E Mihajlovic ci riesce alla perfezione.