2014

Mihajlovic a Sky: «Bravi i ragazzi. Sul mio futuro…»

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Una vittoria pazzesca per i ragazzi di Mihajlovic: è terminata sul punteggio di 2-1 l’intensa ed emozionante sfida che si è giocata, questo pomeriggio, tra Sampdoria e Chievo e il cui fischio finale è arrivato diversi minuti fa. Alla rete siglata dal dischetto da Thereau hanno risposto, al minuto ’81, il brasiliano Eder prima – su assist di un sorprendente Regini – e poi, nei minuti di recupero, Roberto Soriano, con un gran gol di esterno destro.

Forse nessuno avrebbe immaginato una reazione del genere da parte della Sampdoria, in dieci uomini dopo il fallo dell’espulsione di Mustafi che ha regalato il rigore ai veronesi, ma alla fine quella che sembrava una partita ormai nelle mani dei gialloblu è invece stata vinta dai blucerchiati, che con grinta e compattezza hanno strappato i tre punti agli avversari.

Ha commentato così la prestazione della sua Samp, ai microfoni di Sky, il tecnico serbo Sinisa Mihajlovic: «Sarebbe stato ingiusto perdere oggi, dal momento che non abbiamo mai rischiato, abbiamo avuto molto più possesso palla e loro non si sono rivelati quasi mai pericolosi. Anche in dieci abbiamo continuato a giocare e abbiamo vinto: avevo chiesto ai giocatori di dimostrarmi di saper rigiocare come hanno saputo fare nei mesi precedenti e mi hanno soddisfatto. Ho rivisto rabbia, cattiveria e mentalità, tutti quegli elementi che ci avevano permesso di salvarci con molte giornate di anticipo. Con l’Inter e il Catania? Se  con i nerazzurri avessimo giocato tutta la partita in undici non sarebbe finita come è andata, mentre in Sicilia abbiamo dovuto cambiare nove undicesimi della squadra e non è stato facile, mentre oggi siamo tornati con la squadra migliore e abbiamo dimostrato di saper giocare con carattere. Abbiamo giocatori importanti davanti – ha proseguito – come Eder, Gabbiadini, Soriano – che si sta mettendo in mostra-, ma anche Okaka e Maxi: abbiamo qualità in attacco e proprio per questo dall’inizio avevamo scelto di adottare un modulo offensivo: si vince se si fa un gol in più dell’avversario ed è merito dei ragazzi se abbiamo svolto una grande stagione».

Riguardo il futuro, l’allenatore ha spiegato quali siano i contatti con la società senza sbilanciarsi troppo. Che il serbo rimanga alla Samp, quindi, non è per nulla sicuro: «Ci parliamo tutti i giorni, dunque non c’è bisogno che ci incontriamo di persona. Però ci dovremmo comunque vedere per discutere tutte le altre cose, non intendo il contratto bensì tutto quello che si dovrà fare. Nessun nostro appuntamento è slittato come ho letto, e sicuramente ci si parlerà nei prossimi giorni. Poi decideremo tutti, ma io sto bene qua e sto bene con i ragazzi. Ne parleremo comunque, però per ora sto bene qua. Io per il mercato di gennaio non ho preteso nulla, vorrei capire bene i programmi cella società prima di decidere qualcosa. Sono arrivato a Genova perché avevo riconoscenza e avevo l’obbligo di venire, abbiamo raggiunto la salvezza e quindi ho pareggiato i conti: ora si riparte da zero e si vedrà. In quattro-cinque mesi abbiamo fatto un grande lavoro, tutti hanno giocato come volevo io; se a fine campionato ci dovesse essere qualche cessione sarebbe necessario comunque rimanere competitivi. Continuo però a dire che per una squadra come la Sampdoria l’obiettivo minimo è quello di salvarsi, ma sarebbe bello e mi piacerebbe – ha concluso – cercare di fare qualcosa in più».

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