2014
Mesbah si presenta: «Farò parlare il campo, la Samp mi ha voluto davvero»
Prima l’esplosione a Lecce, poi il periodo poco fortunato tra Milan, Parma e Livorno. Djamel Mesbah, 30 anni ancora da compiere, si è presentato quest’oggi nella sala stampa del Mugnaini di Bogliasco, pronto a iniziare una nuova avventura con la maglia della Sampdoria. E chissà che all’ombra della Lanterna non possa tornare quel giocatore che ha fatto impazzire i tifosi del Via del Mare. Del resto, non sarebbe la prima volta…
FINALMENTE – Il matrimonio che, davvero s’aveva da fare. Più volte infatti la Sampdoria è stata sulle tracce del nazionale algerino, ma solo 11 giorni fa l’affare è riuscito a concretizzarsi. «Finalmente sono qui! Anche l’anno scorso e due anni fa c’era stato l’interessamento della Sampdoria, ma non era tutto a posto per il trasferimento. Adesso invece è arrivato il momento giusto per essere qui: sono molto contento di avere firmato per tre anni. Mi sono messo in testa di fare bene, spero saranno tre anni alla grande».
DETERMINAZIONE – Molto unito il gruppo che ha trovato Djamel in questi primi giorni a Bogliasco. La voglia e la fame, dopo 2 stagioni non proprio al top, sono al massimo: «Già da fuori si vede che questo è un gruppo solido, una squadra grintosa: per me è perfetto. Porterò la mia esperienza, voglia, grinta e il desiderio di dare tutto: davvero, darò tutto in campo, lo garantisco al 100%».
RUOLO – Esterno dalle spiccate doti offensive de dagli ottimi tempi di inserimento. Ci si chiede se quello di esterno basso sia il ruolo più congeniale per esaltare le capacità dell’algerino. Che, non avevamo dubbi, si mette a completa disposizione del mister: «Ho cominciato come esterno alto in Svizzera, poi in Italia sono stato arretrato a terzino. Vedremo con il mister che cosa fare, per me non ci sono problemi a giocare anche su tutta la fascia. La cosa più importante è l’impegno sul campo, questa è stato il mio punto di forza in carriera». Una battuta anche sull’impressione fatta da mister Mihajlovic: «È un allenatore di carattere. Io sono arrivato solo ieri, spero e penso che il suo atteggiamento sia giusto per me: ti dà la carica prima di scendere in campo».
L’AVVERSARIO – Domenica a Marassi la Sampdoria affronterà il Toro: «Le due squadre dello stesso livello sulla carta, sarà una partita difficile. Penso che all’inizio il Torino aspetterà la Samp: siamo noi in casa, quindi dovremo mettere loro pressione e abbiamo potenzialità e qualità per batterli». L’imminente impegno in Europa League non costituirà un problema: «C’è stata la sosta e avranno pensato alla Samp, il campionato è importante».
OBIETTIVI – Una stagione importante quella che sta per iniziare, in cerca di gioco e continuità: «È importante giocare, tutti vogliono farlo. Io sono appena arrivato, l’allenatore conosce il mio valore: preferisco far parlare il campo. Sono appena arrivato, mi metto a disposizione e farò di tutto per giocare più partite possibili, poi per la Coppa d’Africa vedremo». E per quanto riguarda la Sampdoria: «In una squadra come la Sampdoria, bisogna puntare in alto. Siamo solo a inizio campionato, facciamo più punti possibili e poi a marzo o aprile vedremo. L’anno scorso la squadra ha ingrnato a partire da dicembre, ora sono arrivati buoni e ottimi giocatori. La Samp piò puntare in alto, farà il suo, speriamo nella parte sinistra della classifica».
PARMA – Grande la colonia di ex, da una parte e dall’altra: a Genova Okaka, Marchionni, a Parma un certo Antonio Cassano e Nicola Pozzi: «Trovare dei giocatori che già conosco sicuramente mi aiuterà nell’inserimento. Con Cassano non abbiamo parlato tanto del mio trasferimento, mi ha solo detto che starò bene qui, così come Pozzi».
DERBY – Non sul campo, ma nel calciomercato: a una settimana dalla chiusura della sessione estiva, sembrava Mesbah fosse destinato al Grifone. E invece… «C’è stato un interessamento, ma chi ha dimostrato di volermi di più era la Samp».
FERRERO – In chiusura, una battuta sul presidente Ferrero: «Non l’ho ancora incontrato nè sentito, penso lo farò questo fine settimana».