2013

Mazzarri: «Samp, due anni fantastici. Ma oggi penso solo all’Inter»

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E’ l’ex della gara, anche se quei tempi sembrano così lontani: Walter Mazzarri, allenatore blucerchiato dal 2007 al 2009, torna a sfidare la Samp dopo l’ultimo incrocio. A quel tempo, nel febbraio scorso, il tecnico guidava il Napoli e ci fu un pareggio che cominciò a precludere la strada dei partenopei allo scudetto. La Samp aveva Delio Rossi e s’incamminava verso una salvezza tranquilla: ora c’è ben altro scenario. E’ proprio Mazzarri a ricordare i tempi blucerchiati: «Ho trascorso due anni magnifici a Bogliasco. Sono molto legato all’ambiente, alla società, ai tifosi – esordisce ai microfoni de “Il Secolo XIX” – Ricordo con emozione la Curva Sud di Roma colorata di blucerchiato nella finale di Coppa Italia. Le due stagioni con la Samp sono state esaltanti: abbiamo giocato bene e raggiunto obiettivi importanti. Un pizzico di fortuna ed avremmo vinto di più».

Un amarcord che però è destinato a lasciar spazio al presente. L’Inter sopra ogni cosa e Mazzarri lo sa: «Non chiedetemi di non schierare Palacio: non solo lo schiero, gli chiederò di fare di tutto per vincere – conferma il tecnico nerazzurro – Oggi il mio presente è l’Inter e qui ho portato la mia professionalità. Oggi sono un avversario, anche se fa strano». Inoltre, l’alleanatore di San Vincenzo ricorda l’episodio della spia che venne ad assistere gli allenamenti del Napoli prima di un Napoli-Genoa dello scorso campionato. Mazzarri non è spaventato che possa accadere di nuovo: «In realtà sono io che mi devo guardare da tutti quelli che vengono ad Appiano Gentile a spiare gli allenamenti dell’Inter: non ne posso fare più a porte chiuse – racconta Mazzarri – Tutte le società usano questa pratica: la differenza è che noi stiamo più zitti degli altri». Inoltre, l’attuale tecnico interista dà un giudizio sulla nuova Samp targata Mihajlovic: «Per ora l’ho vista in parte, la studierò bene in queste ore. Comunque la squadra mi sembrava già buona come organico e adesso, con Mihajlovic, avrà più carica agonistica – dice Mazzarri, due anni alla Samp – Dopo i cambi del tecnico c’è sempre una scossa: per noi è il momento peggiore per incontrarli».

Mihajlovic, in realtà, ha bocciato subito la difesa a tre, che invece fa parte del credo integrale di Mazzarri: «Non cambia nulla per i nostri meccanismi, stiamo sviluppando un buon gioco: molto possesso palla. A me della Samp preoccupa l’organizzazione di gioco più che la difesa a tre o a quattro – afferma Mazzarri – Ripeto, i blucerchiati hanno un buon organico, è quello che bisogna temere». Ritornando al passato, ci si chiede se Mazzarri abbia perdonato Cassano per il rigore sbagliato in finale di Coppa Italia: «Che discorsi, un rigore si può sbagliare. Se non erro, quello decisivo lo sbagliò Campagnaro e lui è con me da sette anni: dite che l’ho perdonato?!». Quattro anni dopo, i tifosi sperano sempre nel ritorno della coppia d’oro, Cassano-Pazzini: «Non vuol dire niente, quei due chiunque li sognerebbe insieme. Arrivavamo da esperienze non ottimali e la Samp, come ha fatto spesso per altri campioni, è stata la società ideale per rilanciarsi – commenta il tecnico nerazzurro, che ha avuto i due insieme per soli sei mesi – Però è ingeneroso dire che quella squadra erano solo loro due: ha giocato un bel calcio perché l’organizzazione funzionava».

Gestire Cassano è uno dei grandi meriti dell’era Mazzarri: «Io ero l’allenatore e ovviamente il tecnico conta, ma ci tengo a ricordare le tante persone che mi hanno dato una mano e rappresentano un valore enorme per la società – ricorda WM, un sesto posto ed una finale di Coppa Italia con la Samp – il team manager Ajazzone, il dott. Baldari, il responsabile della comunicazione Marangon, naturalmente la famiglia Garrone e tanti altri chefanno sì che questa società sia qualcosa di speciale. Basta andare a Bogliasco per rendersene conto». Domenica sarà anche la prima del nuovo presidente nerazzurro, Thohir, a “San Siro”, che ha invitato molti ex per l’esordio del tycoon indonesiano da numero dell’Inter: «Siamo contenti di quest’iniziativa che riunirà la grande famiglia nerazzurra del passato e del presente – chiude Mazzarri – Da parte nostra, sul campo daremo il massimo come sempre».

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