2014
Maxi: «Mihajlovic meticoloso e dinamico: molto più preparato ora»
Ospite a ‘Studio Live’, trasmissione in onda su Samp TV, Maxi Lopez ha parlato innanzitutto della sua esperienza al Milan, squadra che la Sampdoria affronterà domenica: «E’ stato un periodo bellissimo, perché ho fatto tante amicizie e ho avuto la possibilità di giocare con compagni di grande calibro come ad esempio Gattuso, Nesta, Seedorf, Ibra, gente di spessore importante poi anche lì ti fanno stare molto bene come mi trovo qui. E’ una partita importante e sto stringendo i denti perché mi piacerebbe esserci. L’esperienza al Milan è comunque ormai finita e ora sono nuovamente qui a Genova. Questa alla Samp è come se fosse per me una seconda opportunità: ci tengo tanto e se posso regalare gioie ai tifosi, specialmente in partite a cui loro tengono tanto, faccio di tutto per far sì che questo avvenga. Seedorf e Inzaghi allenatori? Pippo sta facendo un ottimo lavoro, Clarence come Rino è uno tosto, farà bene al calcio. È molto intelligente, ne capisce: ha vissuto molte esperienze. Fa bene al Milan avere uno che ha vinto tutto. Seedorf mi voleva con me al Botafogo? Un contatto c’è stato, il suo ds mi ha chiamato, è vero che il rapporto con l’allenatore era ottimo, però per situazioni personali poi non sono riuscito ad andare lì. Mi fa piacere il fatto che Seedorf, che allenava il Botafogo, abbia subito pensato a me. Sono già stato al Gremio, dove ho giocato alla grande, nonostante non sia facile per un argentino giocare in Brasile».
«Il Milan è una squadra molto sbilanciata, la chiave è giocare alle spalle dei due loro metodisti bassi con i nostri trequartisti: cercando di giocare bene con la palla in profondità. È un momento ottimo per affrontarli, per nostra fortuna, non stanno così bene: certo, loro hanno giocatori di grande qualità quindi bisogna stare attenti».
Per il suo ritorno alla Sampdoria, fondamentale è stato l’incontro con Mihajlovic: «Prima di firmare il contratto con Mihajlovic avevo fatto con lui una chiacchierata, in cui mi aveva chiesto se ero pronto, carico e se accettavo la sfida. Naturalmente risposi di sì, ricevendo la risposta ‘Se tu stai bene ti faccio giocare dal primo minuto’ e così è stato. Tornando qui non potevo chiedere di più, quella sera è stato il mio primo derby, la mia rete è risultata determinante per i tre punti, che sono arrivati alla squadra proprio quando ci volevano. I ragazzi erano tutti felici, pazzesca la gente allo stadio: penso conserverò a lungo questo ricordo bellissimo. Una cosa che mi ha fatto particolarmente piacere ritornando qui ed è quella di aver saputo dal mister, che prima del mio arrivo ha parlato con gli altri ragazzi nello spogliatoio, che tutti mi hanno voluto di nuovo alla Samp: tra noi sono rimasti rapporti speciali, che sono molto importanti per me».
«Rispetto a Catania è molto più preparato, un allenatore più completo che fa eseguire lavori più specifici. La preparazione di ciascuna partita è pazzesca: in settimana si guardano tanti video, si osserva molto l’altra squadra e si guarda quello che possiamo migliorare noi. Riesce a fare tutto in modo dinamico, anche l’allenamento: il clima è cambiato tanto da quando è arrivato lui a Genova, parola di tutti i miei compagni». Anche sentire la fiducia dell’allenatore è importante: «La fiducia che dà un allenatore a un giocatore è molto importante, poi per un attaccante che ha il compito di segnare trovare il sostegno dell’allenatore ti dà tranquillità e rende tutto molto più semplice. L’esperienza con Ferrara? Magari l’allenatore non mi vedeva ma io ho cercato comunque di continuare a lavorare. Ma non mi lamento, anzi cerco sempre di tirare fuori da tutte le cose la parte positiva».
Maxi ha parlato anche di come la Sampdoria sia per lui una squadra particolare: «La Samp ha qualcosa che le altre squadre non hanno: ha uno stadio pazzesco, una tifoseria che fa sentire la presenza a noi giocatori e che mi fa provare emozioni splendide, che non trovavo da quando ero in Argentina. Poi nella mia carriera ho avuto modo di giocare contro squadre importanti, Real Madrid, Manchester United, Chelsea e di prendere parte a sfide particolari, però devo dire che a Marassi non c’è niente da invidiare a tutte quelle squadre. Qui me la voglio godere a lungo!».
Con la collaborazione di Marco Losno.