2013
Maxi Lopez: «Con Icardi c’è un buon rapporto. Vorrei restare qui»
Per un argentino che esplode, ce n’è un altro che vorrebbe rinascere: Maxi Lopez è tornato al gol in quel di Cagliari, seppur su rigore e a partita ormai compromessa. Eppure, l’ex Catania e Milan vorrebbe riprendersi il posto da titolare. Per farlo, dovrà spodestare uno dei suoi migliori amici, Mauro Icardi, come conferma in un’intervista al Secolo XIX. Intanto, arriva l’Atalanta: «Nella partita d’andata, mi infortunai e fu l’inizio dei guai: mi feci male al primo minuto, ma finii comunque la partita. Tuttavia, avevo già capito come il menisco non fosse a posto; ho dovuto lavorare a lungo per recuperare. E’ addirittura passato un intero girone, ma non bisogna pensarci più: ora ho recuperato e voglio solo aiutare la squadra. Oggi sento che devo lavorare molto per raggiungere il mio personale obiettivo, quello di restare alla Samp. Ma ho molto meno tempo a disposizione».
Intanto è esploso il suo compagno di reparto, Mauro Icardi: «Le cose vanno così, ma sono contento per lui: non faccio che ripeterglielo ogni giorno. Non credo ci debba essere per forza una competizione astiosa tra due giocatori nello stesso ruolo: io, per esempio, gli ho fatto un po’ da chioccia, visto che avevo vissuto una situazione simile al River Plate. Avevo rifiutato un trasferimento e mi avevano messo ai margini della squadra; così, Marcelo Salas mi stette accanto. Dopo il suo infortunio, riuscì a rientrare e a decidere un derby con il Boca. Ora è il momento di Icardi; io devo guadagnarmi qualche occasione e cercare i miei spazi, come ho fatto a Cagliari». Il rigore, però, doveva tirarlo qualcun’altro: «E pensare che quel rigore doveva tirarlo Eder. Però, contro il Toro al “Ferraris”, lasciai il rigore a Pozzi, perché non sono egoista; così, ho chiesto la stessa cosa ad Eder. Gliel’ho chiesto in portoghese e lui mi ha risposto di sì. Segnare è stato importante, mi ha dato fiducia».
Restano dieci partite per convincere la Samp, nonostante il costo del riscatto (sei milioni di euro, ndr): «So che è difficile, ma cerco di non pensarci, altrimenti non potrei dare il mio contributo come vorrei, stando concentrato sulle partite. Poi è chiaro: non è che posso essere contento di stare fuori, altrimenti mi sarei già arreso e non avrei dentro il fuoco che ognuno di noi deve avere. Devo sfruttare ogni opportunità: sono carico e voglio giocare. Nei prossimi due mesi, voglio far capire che ho il desiderio di rimanere qui; tre-quattro gol potrebbero aiutare, ma sono un professionista ed il mio lavoro si vede già in partitella o nell’allenamento». Si parla di un ritorno in Argentina, magari al River: «Non è il momento: sento di volere ancora qualche esperienza qui, in Europa. Tra quattro o cinque anni ne riparleremo».