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Matuzalem: «Salvezza Genoa? Serve battere la Sampdoria»
Matuzalem, ex calciatore del Genoa, ha fatto il punto sul Derby della Lanterna contro la Sampdoria: le sue parole
Francelino Matuzalem, ex calciatore del Genoa, ha fatto il punto sul Derby della Lanterna contro la Sampdoria: le sue parole a Il SecoloXIX.
DERBY DA PROTAGONISTA – «Eravamo con una brutta classifica, avevamo bisogno di fare punti. Proprio come il Genoa di adesso. Andammo sotto nel primo tempo con la punizione di Eder, non ci potevamo permettere di perdere. E allora ci buttammo avanti, arrivò il mio gol e vidi la Nord che veniva giù».
CROSS VINCENTE – «Avevo visto Borriello in mezzo allarea e cercavo di raggiungerlo con un pallone a giro. Invece la traiettoria si allungò e sorpresi Romero, con la palla che si andò a infilare proprio sotto l’incrocio».
GENOA NEL CUORE – «In Italia ho girato almeno una decina di squadre, con la Lazio ho vinto due trofei. Ma quell’anno e mezzo al Genoa è stato speciale, magico. Ancora adesso i tifosi si ricordano di me, mi scrivono, mi cercano. E quei mesi sono un bel ricordo, tanto che mi sono tatuato la maglia del Genoa sulla mano. È l’unica squadra di cui mi sono tatuato un simbolo».
PARTITE DEL GRIFONE – «Da tifoso devo dire che la situazione è molto difficile, la squadra è poco equilibrata: subisce poco adesso, è vero, ma segna anche molto poco. Ci sono tanti giovani, non è facile salvarsi. Ma io sono fiducioso».
SALVEZZA – «Vincendo il derby. Aiuterebbe parecchio, darebbe ancora più entusiasmo, ancora più carica. Ripeto, per me si può fare. E la squadra deve crederci, come ci stanno credendo i tifosi».
POCA ESPERIENZA – «Ci sono parecchi giovani, tanti stranieri. Però ci sono anche alcuni giocatori più esperti, come ad esempio Sturaro. Lo conosco dai tempi in cui giocavo nel Genoa e si allenava con noi, ha avuto tanti infortuni, anche gravi, ma è riuscito sempre a rinascere. Ci siamo scritti nei giorni scorsi, può essere l’uomo derby con la sua grinta e la sua personalità».
SALVEZZE A CONFRONTO – «Allora avevamo giocatori di grande personalità: Portanova, Manfredini e Floro Flores arrivarono a gennaio insieme a me, se fossimo arrivati a inizio anno avremmo fatto un campionato diverso, con gente come Borriello, Kucka e Frey».
BLESSIN – «Ha portato grande entusiasmo, ha idee che mi piacciono. Certo arrivare a stagione quasi compromessa non è facile, soprattutto se non si ha esperienza di Serie A».
FALLO SU KRISTCIC – «Non volevo fargli male, mi spostò il pallone all’ultimo e lo colpii sulla caviglia. Io gioco così, mi è dispiaciuto e gliel’ho spiegato. Eravamo vicini di casa, lui all’inizio si arrabbiò e lo compresi, poi ci chiarimmo. E ci siamo ritrovati a Bologna, insieme abbiamo conquistato la promozione e siamo diventati amici. Abbiamo vissuto bei momenti insieme, mi spiace di avergli fatto male ma ripeto, non era mia intenzione».