2013
Mati Rodriguez: «Pronto per la Samp, voglio essere importante»
Non ha brillato di luce propria nella scorsa stagione, ma Matias Rodriguez non è tipo da arrendersi così. Nonostante l’offerta del Boca Juniors, l’argentino è rimasto in ritiro a Bardonecchia, pronto a giocarsi il posto sulla fascia con De Silvestri. I sei mesi d’ambientamento sono serviti a farlo entrare nella realtà italiana e ora l’ex Universidad è conscio delle difficoltà da affrontare: «Riparto da dove ero rimasto – racconta l’esterno destro al “Secolo XIX” – mi piaceva la possibilità di tornare al Boca, ma sono un giocatore della Sampdoria e voglio far bene con la maglia blucerchiata». Determinazione è la parola chiave dell’argentino, reduce da alcuni mesi complicati dopo il suo arrivo: «Il mio obiettivo adesso è riuscire a conquistarmi maggior spazio nella Samp – confessa “Maticrack”, una presenza l’anno scorso – i primi mesi in Italia sono stati difficili dal punto di vista dell’ambientamento. Ma adesso va molto meglio».
Se in Cile è un idolo ed è stato anche convocato dalla sua nazionale in qualche occasione, Matias Rodriguez è un perfetto sconosciuto in Italia: «Mi ha fatto piacere sapere di aver lasciato un buon ricordo a Santiago, mi dà ulteriore stimolo – racconta l’ala – non ho mai perso la fiducia in me stesso. Conosco le mie qualità e so che posso riuscire a tirarle fuori anche in Italia». Rossi ha confessato come sperasse di aver trovato il “fratello giusto” di Rodriguez: «Sì, ho sentito. Non ho fratelli…». Al momento, Rodriguez non è altro che il rincalzo di De Silvestri, titolarissimo nello scacchiere di Rossi: «Il mio compito è quello di dare il massimo in allenamento, le scelte competono all’allenatore». Nel frattempo, si corre molto, sopratutto nei boschi: «I ritiri sono sempre così – racconta l’argentino – in Italia, la preparazione fisica è fondamentale per ottenere dei risultati».
Sembra un soldato, l’argentino venuto dal Cile, che però ha sofferto i primi mesi genovesi: «Lo spagnolo e l’italiano sembrano simili, però poi non è propri così; adesso va decisamente meglio – conferma l’esterno destro – i miei figli, Felicitas di 4 anni e Juan Martin di due e mezzo, si sono ambientati all’asilo. E anche per mia moglie Lucia è più semplice… stiamo addirittura pensando al terzo bambino». Un terzogenito che potrebbe avere i natali a Genova: «Potrebbe… Felicitas è nata in Argentina, Juan Martin in Cile. Ora lasciamo passare un paio d’anni, altrimenti con tre bambini piccoli diventerebbe complicato». Non c’è solo l’allargamento della famiglia negli obiettivi di “Maticrack”: «Voglio riuscire a giocare più dell’anno scorso. Quanto? Non lo so, cinque, sei, sette partite: insomma, quanto saprò meritarmi».