2014

Marotta: «Doria sorpresa più grande. Mihajlovic di moda a giugno. Gabbiadini…»

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Domenica il lunch match – per chi decide di desinare alle 12.30, orario consono alle metropoli italiane avvezze al lavoro da inaugurare all’alba – prevede la sfida tra Juventus e Sampdoria, un revival per Giuseppe Marotta, che ritrova i colori blucerchiati da avversario. Ai microfoni de Il Secolo XIX l’attuale dirigente bianconero ha affrontato diversi temi legati alla sua esperienza blucerchiata, fornendo dei dettagli aggiuntivi sulla trattativa per Gabbiadini.

«La Juve deve vincere. Noi giochiamo sempre per vincere. La Sampdoria, insieme al Genoa, è in assoluto la grandissima novità di questa stagione. Gioca con una spensieratezza e con una così grande libertà che può ottenere grandissimi risultati ovunque. Può fare bene, proprio perché ha la mente libera e attorno a lei non ci sono aspettative».

Marotta non può non pensare a tutti i giovani che ha visto nascere nel Doria quando era dirigente blucerchiato e che adesso compongono la formazione titolare: «Obiang, Krsticic, Soriano, Rizzo, sono maturi per la Serie A, per vedere se sono maturi per un grandissimo club bisogna vedere come si comportano una volta che ci sono. Nei top club ci sono altre aspettative e un giocatore deve avere le caratteristiche per non disattenderle. Gabbiadini è in comproprietà tra noi e la Sampdoria e la comproprietà va risolta entro il 30 giugno. Si è presentata l’occasione, il giocatore pare sia contento. Per noi non ci sono problemi, vedremo come andrà a finire».

Impossibile non pensare alle voci di mercato che a giugno volevano Mihajlovic pronto ad andare alla Juventus, per sostituire Conte: «Mihajlovic in quel periodo era un allenatore di moda, ma sembrava si potesse andare avanti con Conte. Quando Conte andò via contattammo Allegri, del quale tuttora siamo molto, molto contenti. Mihajlovic è un ottimo allenatore».

Un pensiero anche ai Garrone, che hanno venduto nel giugno sorso la proprietà a Massimo Ferrero: «Il mecenatismo anni Ottanta-Novanta non esiste più. Riccardo Garrone rilevò la Sampdoria dai Mantovani quando c’era una fiammella. Ora non può più esistere un presidente che spende così tanti soldi dietro una squadra di calcio. Bisogna pensare il calcio diversamente, bisogna far fruttare le risorse che ha e trasformarlo in un business. Con Ferrero ho un buon rapporto, cordiale. Ha grandissimo entusiasmo: il quarto posto è anche merito della società. Ma non sono ancora in grado di dare una valutazione piena, è troppo presto».

In chiusura, una domanda sulla possibilità di tornare a Genova, un giorno: «Oggi sono super soddisfatto di essere alla Juventus. Ho la stima di Andrea Agnelli e sono felice qui. Dopo la Juventus mi vedo in qualcosa di diverso da un club. Anche se ho casa a Genova e la mia vecchiaia la vedo lì».

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