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Marianelli, capitano dell’U17: «Casa Samp ci aiuta a stare lontani da casa»

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Il capitano dell’U17 Marianelli: «Barreto come Nainggolan, mi ispiro a loro. Casa Samp ci aiuta a stare lontani da casa, con Mpie ho un rapporto fraterno»

Se la Primavera è a rischio retrocessione, il cammino della Sampdoria U17 procede a gonfie vele. Quarti in classifica, a 10 punti dalla vetta, i blucerchiati di David Alessi macinano vittorie. Tra questi, emergono le qualità del capitano Andrea Marianelli, che con il suo spiccato accento toscano si è raccontato a SampTV: «Se mi piace il calcio lo devo a mio padre, che mi portava allo stadio a vedere il Pisa, ma anche alla passione di mio nonno. Ho iniziato a 5 anni in una squadra del mio paese, poi un anno a Empoli e tre anni a Pisa, disputando ottimi campionati, fino al Prato. Qui ho fatto l’U15 con la leva più grande, poi sono arrivato al Vicenza: lì è stato un anno straordinario, in cui ho segnato 15 gol e siamo arrivati alle final four. Successivamente, due anni fa, è arrivata la chiamata dall’U16 della Sampdoria».

Pedina pregiata del centrocampo della Sampdoria, Marianelli può svariare su due fronti: «Il mio ruolo è quello di mezzala, e posso giocare sia a desta che a sinistra, mi piace interrompere il gioco e far ripartire l’azione. Sono un ragazzo che dà l’anima in campo e aiuta la squadra, essendo anche capitano devo farlo ancora di più ed essere leader». Su chi prendere come modello, il classe 2001 non ha dubbi: «Nainggolan. Non sbaglia mai niente, è cattivo, deciso, ed è un leader anche in campo. Nella Sampdoria mi piace tanto Barreto – spiega – perché è lo stesso giocatore». Dal suo arrivo a Genova, il tecnico che lo ha allenato è stato sempre lo stesso: «L’anno scorso in U16 avevo come allenatore mister Alessi, non abbiamo fatto molto bene all’andata ma al ritorno c’è stata una rimonta fino al quinto posto. Purtroppo i sedicesimi di finale contro l’Inter non sono andati bene, abbiamo perso ai rigori. In questo campionato mi piacerebbe migliorare la parte tecnica, perché i ritmi aumentano e di conseguenza sarebbe giusto migliorare anche quell’aspetto».

«Frequento il “Montale” a Sturla – prosegue ai microfoni dell’emittente blucerchiata – con indirizzo turistico. La mia materia preferita è geografia, ma mi piacerebbe migliorare l’italiano: mi aiuterebbe molto nelle interviste, se diventassi calciatore un giorno. Nei momenti liberi guardo film coi miei compagni, gioco alla PlayStation, a ping pong, sto al computer oppure parlo con i miei amici della Toscana. Qui alla Sampdoria c’è un ottimo gruppo in tutte le leve, dalla Primavera fino all’U15: stando con i miei compagni 24 ore su 24, ho un ottimo rapporto con tutti e Casa Samp ci aiuta anche a stare lontani da casa». Marianelli apprezza il cibo ligure, anche se la nostalgia dei sapori di casa si fa sentire di tanto in tanto: «Mi piace molto la focaccia al formaggio, ma mi manca anche la mia bistecca alla fiorentina».

Nonostante sia approdato a Genova due anni fa, Marianelli ha paradossalmente legato di più con l’ultimo arrivato a Bogliasco: «A Casa Samp condivido la stanza con Yayi Mpie, con cui ho fatto subito amicizia e con cui ho un rapporto speciale: è solo due mesi che è qua, ma ha già imparato velocemente l’italiano, e io l’inglese stando insieme a lui. Ormai abbiamo un rapporto fraterno. Lui si è inserito molto bene nella squadra e nella mentalità italiana. Prima delle partite giochiamo a FIFA 18, per scaricare la tensione ed essere più liberi mentalmente in campo». Per gli obiettivi di questa stagione, niente limiti: «Questa Samp può arrivare molto lontano, e può anche sognare di vincere lo scudetto: siamo una squadra forte, che non molla mai, ci manca solo un po’ di continuità ma cercheremo di migliorare».

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