Maresca: «Voglio dimostrare che sono utile per la Samp» - Samp News 24
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2013

Maresca: «Voglio dimostrare che sono utile per la Samp»

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Enzo Maresca è sempre nei ranghi blucerchiati, senza però avere una qualche chance di farcela per l’undici titolare. Ora, ai microfoni de “Il Secolo XIX”, il centrocampista vuole subito ringraziare alcune persone: «Come prima cosa, vorre ringraziare i mister Invernizzi, Pedone e Bellucci, che hanno allenato me e Poulsen quest’estate a Bogliasco – esordisce “Il Capo” – E tutti gli altri del loro staff. Si sono dimostrate persone serie e comprensive, hanno reso un po’ meno pesante la situazione». Un’esperienza del tutto nuovo per l’ex Juve: «Sì, per la prima volta sono rimasto a casa mentre la squadra era in ritiro. Una sensazione strana, anche perché l’ho provata a 33 anni e alla mia sedicesima stagione da professionista – racconta Maresca – Una sensazione non bella, che andava comunque affrontata. C’era da lavorare e l’ho fatto». Le sensazioni del centrocampista sono comunque positive: «I momenti professionali poco positivi servono comunque per crescere. E questo per me è, non posso dire è stato, ancora un momento in cui le cose non vanno come mi piacerebbe – dice Maresca – Durante la mia carriera ci sono state stagioni in cui ho giocato di meno, per infortuni o scelte tecniche. Però mai era stato messo da parte».

Ci si chiede se Maresca abbia mai pensato di andar via: «Ho avuto tre possibilità concrete, tutte in A. La prima, Torino. Le proteste dei tifosi granata? Diciamo che non si è concretizzata per scelta comune – commenta l’accaduto il blucerchiato – Poi Bologna e Fiorentina, che non si sono concretizzate perché le contropartite tecniche (Pazienza ed Olivera, ndr) non andavano bene alla Samp». La rescissione è stata un’ipotesi sul banco: «L’ipotesi Torino è nata a due settimane dalla fine del mercato, il Bologna ad una e la Fiorentina a due giorni. Non c’era più tempo per niente». Sulle sue condizioni, Maresca fornisce un dettagliato resoconto: «Ho avuto un infortunio muscolare un mese fa, ma da una decina di giorni ho ripreso a pieno ritmo. Sono stato reintegrato, non so se è il termine esatto. Solo dalla settimana scorsa nel giorno di doppio allenamento sono tornato a pranzare con la squadra e partecipo di nuovo alle riunioni tecniche – racconta un Maresca forse incredulo – Come sto… sto bene. Logicamente mi piacerebbe, visto il momento della squadra, dare una mano. Però questo non dipende solo da me, ma da diverse situazioni».

Sull’avvio stagione della Samp: «Secondo me si fa fatica a dare pareri dall’esterno, come cioè l’ho vissuto io. Vedo una squadra in difficoltà, c’è da migliorare – racconta Maresca – Come si può migliorare d’altronde anche quando le cose vanno bene. Ma quando vanno male, di più». Le prossime settimane non saranno facile per Maresca: «Non mi immagino nessun cambiamento. Siamo a ottobre e dallo scorso gennaio mi viene sempre detto che si tratta di un discorso tecnico ed io lo prendo come tale». Il tweet dell’aprile scorso può aver peggiorato la situazione: «A parte che avevo già chiarito a suo tempo, quello poi che dovevo dire a chi di dovere sulle mie sensazioni sulla situazione gliel’avevo detto». Quando ci sono momenti difficili, si pensa a chi non gioca: «Io mi sento all’altezza, sento di avere le capacità per dare una mano ai compagni. Ma non dipende solo da me».

Il rientro nello spogliatoio deve esser stato particolare: «Stare fuori non è bello, diciamo che non ti senti comodo. In più, io faccio del gruppetto che si cambia nello spogliatoio più piccolo, non vivi la squadra come vorresti – confessa Maresca – Però si prende atto e si va avanti». Se non cambiasse nulla, Maresca ha già la soluzione: «Visto che nel mercato estivo il trasferimento non si è potuto fare anche per scelta della Samp, per lo meno spero che si possa fare a gennaio – racconta il centrocampista – Il mio obiettivo numero uno, però, sia chiaro, è rendermi utile alla Samp e penso di dimostrarlo». A fine allenamento, spesso, lo si trova ad allenarsi fuori orario massimo con Fornasier, segno di una voglia matta: «E’ un ragazzo che mi piace, si vede che ha voglia di migliorare. Io ricordo Inzaghi che si fermava». Una vita cambiata non solo dal calcio: «Il 4 giugno è nato mio figlio Paolo. La vita va veloce e può capitare di perdersi le cose davvero importanti – chiude Maresca – Poi ti nasce un figlio e ti rendi conto di non avere vissuto niente».

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