Maresca: «Situazione diversa con Mihajlovic: mi piacerebbe restare»

E’ tornato dopo un lungo esilio ed Enzo Maresca stasera potrebbe tornare in campo da titolare, dopo qualche scampolo sul finale di Samp-Lazio. C’è chi dice che potrebbe essere una delle gare più importanti della sua carriera: «Deve esserlo non solo per me, ma per la società ed i suoi tifosi, dobbiamo passare il turno – aggredisce il regista – E se ci dovesse esser bisogno di me, cercherò di dare una mano. Ora la mia situazione è leggermente cambiata. Da una parte, ho tanta voglia; dall’altra, è normale che la mia condizione fisica non possa essere ottimale, non giocando mai». Forse “leggermente” è riduttivo: «Diciamo che è cambiata. Il 2013, a livello personale, è stato bellissimo per la nascita di mio figlio. A livello professionale no, ho totalizzato solo tre presenze. Diciamo che ho affinato la virtù della pazienza. Ho dato il massimo, come sempre, senza mai esser preso in considerazione – racconta Maresca a “Il Secolo XIX” – Non si poteva fare altro che esser pazienti. L’ho detto l’altra sera a mio padre: a 33 anni, non è importante giocare 20 o 40 partite, ma avere davanti una persona che ti tratti da uomo. E non è successo».

Il riferimento a Rossi non è neanche tanto vago, ora che è arrivato Mihajlovic: «Io vivo le situazioni a pelle. Guardando le persone negli occhi, mi faccio un’idea: il mister mi sembra una persona vera». Una Samp che è cambiata un po’: «Posso dare il parere di uno che la vive da fuori. Già le cose sono difficili da capire stando dentro, ma da fuori lo sono ancora di più. La mia sensazione ora è quella di uno che sale in macchina e ha un navigatore da seguire. Prima era quella di uno che sale in macchina e si muove ssenza una direzione precisa – confessa il regista, ex Siviglia, Malaga e Olympiacos – Si è visto con Lazio e Inter, la squadra gioca con personalità e carattere. Ha una sua identità». Sono cambiati anche gli obiettivi dello stesso Maresca: «Perdurando la situazione precedente, avrei per forza puntato al mercato di gennaio: adesso spero di restare – confessa “Il Capo”, alla Samp dall’estate del 2012 – L’obiettivo diventa riuscire a dare una mano alla Samp e avivere di nuovo con partecipazione la mia professione, cosa che non ho potuto fare nel 2013».