2013

Maresca avverte la Juve: «Date tempo a Llorente»

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Enzo Maresca ne sa di calcio spagnolo. Il regista nativo di Pontecagnano ha assaporato i campi della Liga per molto tempo, e sa bene quali siano i pregi e i difetti del tanto spettacolare quanto controverso campionato iberico. Ecco perché il suo parere in materia è particolarmente gradito: sull’argomento, l’ex Olympiacos, ha parlato ai microfoni di Tuttosport soffermandosi soprattutto sull’acquisto della Juventus del Rey Leon Fernando Llorente. Ecco l’intervista completa:

Enzo Maresca, adesso è ufficiale: il prossimo anno si ritroverà Llorente avversario, come ai tempi del Siviglia (2005 09) e del Malaga (2011-12). A meno di un clamoroso sbarco anticipato, il tempo per istruire i suoi compagni della Sampdoria c’è tutto…

«Giusto, ma adesso le priorità sono altre: ci penseremo più avanti… Comunque la Juventus ha messo a segno un gran bel colpo».

La prima cosa che le viene in mente dell’attaccante dell’Athletic Bilbao?

«Il fisico. E’ enorme. Alto, potente, bravissimo nel gioco aereo. Però…»

Però…

«Llorente negli anni si è evoluto, dimostrando di essere un centravanti completo. La sua carriera è fatta di due periodi. C’è il Fernando prima maniera, ovvero quello che ho affrontato ai tempi in cui io giocavo nel Siviglia, e quello degli ultimi due anni. Una volta il Bilbao praticava un gioco fisico, basato su palloni lunghi. E lui, grazie alla sua abilità di testa, segnava parecchio».

E poi?

«A Bilbao è arrivato Bielsa, che ama il gioco palla a terra. Llorente si è adattato benissimo, l’ho provato di persona lo scorso anno quando l’ho affrontato col Malaga. Almeno un gol lo subimmo da lui».

Lo definirebbe un bomber?

«Non mi piacciono le etichette, soprattutto quella di top player che tanto va di moda ultimamente. Sicuramente Llorente è una punta che segna e ha sempre segnato. E’ un giocatore da squadra importante, quindi da Juve». In Spagna com’è considerato? «Uno dei più bravi dopo il gruppo degli extraterrestri».

Gli scettici sostengono: Drogba ti cambia una squadra, Llorente no.

«Drogba negli anni al Chelsea ha trionfato in tutto, compresa la Champions, dimostrando il suo valore al 100 per cento. Llorente è campione del Mondo con la Spagna, ma a livello di club non ha ancora vinto. Sono certo che in una big come la Juventus si esalterà».

L’altra tesi maligna è: gli spagnoli non sono adatti al calcio italiano.

«E’ vero, in passato spesso è andata male agli spagnoli, però i tempi sono cambiati. Penso a Borja Valero nella Fiorentina, ma anche ai David Silva e ai Cazorla che si stanno imponendo in Inghilterra. Ogni giocatore quando cambia squadra all’inizio può faticare, ma sono convinto che Llorente si ambienterà».

Sicuramente negli ultimi mesi ha mostrato un bel caratterino…

«E’ un ragazzo con gli attributi. Sopportare le pressioni della società e della tifoseria basca non è mica semplice… Gli amici comuni me lo descrivono anche come una persona serena, umana e molto attiva nelle attività benefiche». Conte è solito alternare le sue punte. «Non mi sembra un problema per Llorente».

La coppia juventina migliore sarà: Llorente…

«Con Vucinic o con Giovinco. Lo vedo peggio con Matri, che per caratteristiche gli somiglia di più».

Da ex juventino cosa consiglia a Llorente per la sua avventura?

«Prima di firmare si sarà informato bene… Lascia il campionato più tecnico e bello, però la Juve è la Juve. Piuttosto un consiglio lo do alla gente e ai tifosi: all’inizio abbiate un po’ di pazienza. Un periodo di ambientamento è fisiologico».

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