2015

Marco Masi: «Speravo di portarla ai rigori, nel primo tempo troppo passivi»

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Sono arrivate le parole del tecnico della Primavera Marco Masi, che oggi ha visto la sua squadra uscire dalla Primavera TIM Cup  perchè battuta dalla Juventus per 2-1. I bianconeri sono passati in vantaggio per primi, per poi essere riagganciati a metà della seconda frazione dalla Samp, che non ha saputo resistere fino alla fine sull’1-1. Prestazione non convincente nei primi 45 minuti, come sottolineato dal neo-allenatore: «Rimpianti? No, io la devo analizzare da allenatore: nel primo tempo non abbiamo giocato, siamo stati passivi, in balia degli eventi. Nel secondo perlomeno ci abbiamo messo qualcosina di nostro, poi le partite le possiamo perdere. Io parto da quel presupposto, perchè anche se siamo ai margini di un settore giovanile, perchè siamo alle porte delle prime squadre, però è importante giocare a calcio. Poi se gli altri sono più bravi, perdiamo. Stando passivi, abbiamo preso gol. Nel secondo tempo – spiega ai microfoni di Sportitalia – siamo stati un pochino più ordinati, abbiamo cambiato modo di stare in campo, qualcosina di più positivo abbiamo proposto. Così mi sta bene, come il primo tempo asssolutamente no».

A volte il nome scritto sulla maglietta può fare la differenza, e avere a che fare con la Juventus può essere motivo di paura in campo: «Timore reverenziale? Non ci viene chiesta la luna, ci viene chiesto solo di giocare a calcio e noi abbiamo il dovere di giocare a calcio. Poi il risultato è sempre figlio delle prestazioni, se sei propositivo o meno. Noi dobbiamo partire da lì, giocare e poi guardare se gli altri sono più bravi. Ma se noi andiamo a fare le partite in maniera passiva è una logica conseguenza tornare a casa con una sconfitta».

Messa già da parte questa sconfitta, la Samp ha sùbito l’occasione per rifarsi sabato pomeriggio, quando affronterà di nuovo i piemontesi tra le mura casalinghe dell'”Andersen”, questa volta nell’ambito del campionato Primavera: «Metteremo l’accento sulle cose che non sono andate bene e lavoreremo anche su quelle fatte un pochino meglio nel secondo tempo. Però quello che mi preme far capire ai ragazzi è l’atteggiamento mentale che deve essere completamente diverso».

Le speranze dopo il gol dei blucerchiati si erano fatte più intense, e quasi si poteva pensare di vincerla: «Ci si crede sempre, il pareggio ci poteva dare un po’ più coraggio, poi considerando che eravamo in dieci la fatica era notevole e quindi speravo che si rimanesse compatti e di portarla magari fino ai rigori, ma non è stato così. Nel secondo tempo però siamo stati propositivi e quella è la cosa che mi interessa di più. L’espulsione? Se giochi contro una squadra importante come la Juve e poi anche con un uomo in meno, qualcosa chiaramente paghi».

Per concludere, un bilancio complessivo della partita, contando anche che alcuni dei giocatori schierati non erano ancora stati testati in campionato: «Siamo sempre alla ricerca di risposte positive. Alcune lo sono state, alcune come atteggiamento no, quindi ne parleremo con lo spogliatoio per chiarirci un pochino».

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