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Bucci: «Ottimista per la Sampdoria. Il mio ruolo? Ascoltare e facilitare»

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Marco Bucci, sindaco di Genova, ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica sulla situazione della Sampdoria

Marco Bucci, sindaco di Genova, ha rilasciato una lunga intervista a La Repubblica sulla situazione della Sampdoria. Le sue parole.

SAMPDORIA«Io sono ottimista e fiducioso. Sulla Sampdoria c’è interesse e da parte mi pare di più soggetti. Io come sindaco non posso entrare in trattative private, ma ascoltare tutti e facilitare chi sia interessato a un’azienda che oltre a essere una squadra di calcio, ha dipendenti e posti di lavoro».

SQUADRE«Penso che le due squadre di calcio, Genoa e Sampdoria, siano importantissime per la città, come lo sono gli altri sport. È importante che tutte e due ci siano, che siano vive e che continuino a dare le soddisfazioni che hanno sempre dato ai tifosi. Il sindaco, ci tengo a ricordarlo, è un facilitatore e se vede situazioni in cui può mettere una parola d’aiuto, penso sia suo dovere farlo. Il sindaco non può entrare e mai entrerà nelle trattative private, né può influenzarle. A me non interessa chi compra la Sampdoria o quali siano le cordate. Tutti devono avere la possibilità di fare il loro lavoro e farlo in maniera assolutamente indipendente. L’amministrazione pubblica non può stare da una parte o dall’altra. Se uno o due, o tre cordate vengono dal sindaco e chiedono che intenzioni ha chi amministra la città è giusto ribadire quali sono le intenzioni dell’amministrazione riguardo allo stadio. Cosa che ho fatto».

INCONTRI«No comment».

AIUTARE«Essendo una società che ha personale e indotto, e non voglio paragonarla a altre crisi che abbiamo qui a Genova, l’amministrazione pubblica ha il dovere di aiutare e facilitare la soluzione delle crisi, quando sono in ballo posti di lavoro. Ed è quello che stiamo cercando di fare anche in questo caso. Del resto, se uno chiede di parlare con il sindaco, ha diritto di essere ricevuto e io non ho mai chiuso le porte a nessuno. Al massimo può dover aspettare un giorno, ma mi trova».

CITTA’«Io penso che la città sia molto attenta, tanti mi chiedono, io posso dire in aggiunto che la città vuole trovare una soluzione al più presto possibile e ci stiamo tirando su le maniche nei limiti delle competenze e della legge, senza sponsorizzare l’uno o l’altro. Può sembrare che sia chiaro e scontato ma meglio ricordarlo, assolutamente non possiamo».

OTTIMISMO«Io sono ottimista, fiducioso. Innanzitutto c’è interesse, quando c’è più di un interesse, è importante. Tutti stanno contribuendo, la città si è comportata bene e non è in ritardo. Anzi, a questo proposito ci terrei a sottolineare una cosa. Ho letto che i tifosi si sono comportati veramente bene in queste giornate di crisi. Mi ha colpito molto, è una cosa bellissima, importante».

STADIO«Noi vogliamo venderlo o darlo in lunga concessione per fare investimenti che abbiano un ritorno. Sapete del progetto presentato dal Genova e di altre idee tipo Villa Piatelli, che mettiamo dentro il pacchetto in modo che possa essere un’area per fare palestre e attività, se gli investitori vorranno. È importante che ci sia la possibilità di investire nello stadio. L’amministrazione non ha risorse né competenze, allora diamo lo stadio a player di mestiere come è successo a Torino».

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