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E. Mantovani: «Evidente l’impronta di Giampaolo. Ferrero…»

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Enrico Mantovani a 360° sulla Sampdoria: la vittoria sull’Inter, Giampaolo, Ferrero, Cassano e Gozzi

Intervenuto telefonicamente nel corso della trasmissione “Calcio Totale” in onda su Telegenova, l’ex-presidente della Sampdoria Enrico Mantovani ha rilasciato una lunga intervista iniziando dall’ultima vittoria contro l’Inter: «I tifosi sono stati esaltanti, è stato un “di più” eccezionale, ma quello che si è visto in campo dal primo minuto sono stati 11 giocatori che sapevano quel che dovevano e volevano fare. Tenacia, volontà e sacrificio, che per un tifoso sono il massimo da vedere».

GIAMPAOLO – Sull’attuale tecnico blucerchiato, nessun dubbio: «Non conoscevo Giampaolo prima, per quanto il presidente Corsi me ne avesse parlato molto bene, ma emerge in modo chiaro che tutti i ragazzi lo seguono, perchè quel tipo di gioco non lo puoi fare se hai qualche giocatore che non ci crede fino in fondo. La sua impronta è evidente».

CASSANO – Si passa poi a parlare del caso Cassano, la cui esclusione fa ancora molto discutere: «Gli voglio bene e gli riconosco un sacco di cose belle che ha fatto per la Samp. Ha anche sbagliato brutalmente, in particolar modo con un persona importante, ma lui è stato sempre il primo ad averlo ammesso e ad essersene pentito, quindi per me è finita quella storia nonostante la gravità. Se fossi presidente io, dovrei avere davanti il tecnico e il giocatore e vedere che intenzioni ed esigenze hanno entrambi. Ovvio che se il tecnico mi dà parare positivo, un giocatore del genere va in squadra e gioca». Sul nuovo direttore tecnico Daniele Pradè: «Il suo ruolo non c’era nella Sampdoria e neanche un uomo con le sue capacità. C’era un vuoto e andava colmato».

FERRERO – Durante l’ultima partita contro l’Inter, in Gradinata Sud è apparso uno striscione di contestazione al presidente Ferrero, che faceva riferimento alle sue dichiarazioni sulla storia della Sampdoria: «Capisco perfettamente la Sud, qualche dichiarazione può dar fastidio, la Sampdoria di strada ne ha fatta tanta. Io ho sempre sottolineato che parlare solo della Samp di mio papà fosse un errore e un modo per sminuirla. E’ nata nel 1946 e vivrà per sempre, è troppo riduttivo parlare solo di quel periodo. Ferrero ha fatto un passo falso e si è preso una bella facciata, ma se ne è reso conto perchè due giorni ha chiesto scusa. Il personaggio, nel bene e nel male, è quello. Probabilmente è molto diverso da me, io meno parlo più son felice».

GOZZI E VOLPI – Un’ultima battuta sui rapporti tra lui e Gozzi, presidente dell’Entella: «Con lui si parla tanto di Sampdoria. Sia chiaro che il suo cuore è biancazzurro, ma una parte importante del suo cuore e soprattutto della sua famiglia è blucerchiata. Mi fa tanto piacere, ma Tonino ha un obiettivo che è quello di curarsi dell’Entella ed è giusto che sia così. Stanno facendo bene, è un ambiente fantastico e che ha alla guida una persona capace e competente. Quanto è stato vicino Volpi alla Samp? Da 1 a 100, diciamo 53. Ma è un opinione così – chiarisce – da conoscente».

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