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Mantovani: «Credo in Giampaolo, nella squadra e nell’Europa»
Enrico Mantovani sostiene Giampaolo: l’Europa è ancora possibile, credo nella forza del gruppo senza alibi di mercato
Enrico Mantovani, intervenuto ad “A Tutta Samp” su Antenna Blu, si è schierato da parte di Giampaolo, della squadra e della società. La Sampdoria, ad oggi, si trova in una posizione di classifica invidiabile. Ora bisogna fare quadrato e imparare dalle sconfitte, soprattutto da quelle così brucianti come contro Crotone e Inter: «Se avessimo chiesto ad agosto alla maggioranza di noi Sampdoriani se, trovandoci oggi in questa posizione di classifica, saremmo stati soddisfatti, tutti avremmo risposto affermativamente. Il fatto di aver fatto così male nelle ultime delle due partite sicuramente darà la consapevolezza alla squadra della tragicità di questi risultati. La risposta della società è stata corretta, Ferrero ha capito lo stato mentale dei suoi giocatori. Per spiegarmi meglio posso raccontare un aneddoto di mio padre: quando ero piccolo ho bruciato mezza camera, papà non mi disse niente, ci scherzò sopra, nessuno toccò più l’argomento come io non toccai più un accendino. La risposta di Ferrero è stata analoga, ha compreso che i giocatori erano in uno stato mentale simile a quello che ho avuto io, a cinque anni, dopo aver dato fuoco alla stanza».
Le sconfitte possono essere formative, fanno bene: «La domanda da farsi – continua Mantovani – è “la squadra ha capito che non si può andare avanti con questo atteggiamento?”. È ovvio che qualcuno ha mollato, bisogna fare in modo che non succeda più. Contestazioni? Non è l’ambiente che deve dare la scossa, è la società che deve dare la sferzata qualora sia necessario. Conosco i nostri dirigenti e li ritengo in grado di poterlo fare. Ferrero si è circondato di persone abili ed esperte, si rendono conto se i giocatori prendono seriamente la situazione. Sono d’accordo che la pressione a volte può servire, non voglio fare l’ottimista ma se prendo nove gol in due partite non penso che possano andare in giro a testa alta. La pesantezza delle ultime due sconfitte è positiva, aiuta tutti: consapevolizza un gruppo».
Manca un leader a questa Sampdoria? Per Mantovani non è questo il problema: «No, è Quagliarella il nostro capitano, con la sua storia e il suo curriculum può assolvere questo compito, in sua assenza per esperienza c’è Silvestre. Poi ovviamente deve essere Giampaolo e a salire la società. Non ho giocato a livello professionistico ma anche a livello di gioco in piazza le umiliazioni non fanno piacere. Siamo contenti della posizione in classifica che abbiamo, quindi gli obiettivi che si avevano ad inizio stagione sono stati raggiunti: questo però non può diventare un alibi, potrei citare molte squadre partite con obiettivi inferiori che hanno fatto bene. L’Atalanta nonostante sia stata impegnata su tre fronti sta facendo molto bene e non è che non fa mercato: noi abbiamo una rosa che è stata spremuta per dare il massimo e non vedo giustificazioni per cui non si debba ottenere sempre il massimo da questo gruppo. La Sampdoria per le partite in casa è terza in classifica, questi sono dati importanti. Boskov diceva meglio perdere 5-0 una partita che cinque partite 1-0: perdere così è formativo. Credo ancora nell’Europa, credo in Giampaolo e nella squadra».