Mancini: «Derby imprevedibile, ma quanti ricordi. Mihajlovic...» - Samp News 24
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2014

Mancini: «Derby imprevedibile, ma quanti ricordi. Mihajlovic…»

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Lui di derby ne ha vissuti tanti ed è giusto che ne parli: Roberto Mancini fornisce il suo punto di vista sull’incombente stracittadina genovese. A cominciare dalla cosa più importante, la protesta dei tifosi, che non hanno intenzione di entrare allo stadio: «Non sono al corrente dei dettagli e non voglio dare giudizi. In Inghilterra tutte le partite più importanti sono giocate alle 12:45 e nessuno ha nulla da ridire. Ma non fanno vedere in tv tutte le partite; trasmettono l’anticipo del sabato all’ora di pranzo e il posticipo delle 17:30 – commenta l’ex giocatore blucerchiato – Per le partite delle 15 devi sempre andare allo stadio. Gli stadi inglesi sono sempre pieni, la maggior parte degli impianti sono nuovi e non ci sono problemi di sicurezza. Il clima è sereno, non ci sono fossati a dividere il pubblico dal terreno di gioco. In genere tutto fila liscio».

CONFRONTO INGLESE – Gli inglesi, però, sono un popolo civile, capace di aver risolto drasticamente anche il problema degli hooligans: «Anche noi siamo civili, salvo poche teste calde. La differenza è che in Inghilterra se fai lo scemo dentro uno stadio, ti vengono a prendere, perché ci sono telecamere dappertutto; ti processano subito ed eventualmente ti condannano – racconta Mancini, tre anni in Inghilterra da tecnico e uno da giocatore – Lo stadio vale la strada, non ci sono differenze di trattamento». Da noi, invece, gli stadi – presidiati come fortini – sono zona franca per ogni genere d’eccesso: «Vent’anni fa in Italia questo problema non esisteva».

PROTESTE – Intanto, il Ferraris rischia di restar vuoto domenica: «Non conosco bene le motivazioni della protesta dei tifosi di Genoa e Samp. Ma è triste pensare al derby di Genova giocato in uno stadio semi-deserto, con le due gradinate deserte – dice Mancini – I tifosi della Samp dovrebbero andare nella Sud: il momento non è facile, la squadra ha bisogno del loro sostegno. Credo che alla fine gli Ultras andranno e riempiranno la Sud. Come ai bei tempi». La protesta è diretta verso le disposizioni che affliggono i tifosi italiani: «Non hanno torto. Io sono un tifoso di calcio, ho acquistato l’abbonamento allo stadio e ho il diritto di entrare anche alle tre meno cinque, come succedeva quando giocavo – commenta Mancini a “Il Secolo XIX” – Tutti questi divieti non fanno bene al calcio italiano. In Turchia si ragiona all’antica: liberi tutti…».

RICORDI – Chissà come Mantovani avrebbe reagito a questo sciopero: «Mantovani educò i tifosi a rispettare le regole, difatti a Marassi non succedeva mai niente di brutto. Almeno i nostri (dice proprio così, ndr) li avrebbe convinti a entrare». E’ lontano il primo gol di Mancini nel derby, datato 1982: «Si giocava nel vecchio stadio. Presi la palla sotto la tribuna, lascia sul posto Onofri, strinsi al centro e al limite dell’area anticipai Faccenda, tirando al paletto. Martina restò immobile e il pallone entrò in rete. Sotto la Nord… i nostri tifosi stamparono la foto del mio gol sulle cartelline natalizie».

RICORDI/2Boskov adottava contromisure speciali per il derby, ma forse non troppo: «Ripeteva all’infinito la litania: «Derby è derby»…». Capitò anche che i tifosi del Genoa insultassero per strada lui e Vialli e che Mantovani gli proibise di parlarne in pubblico e sui giornali: «E vabbè… vorrei tornare indietro di vent’anni, scendere in campo e giocare un derby con la Sampdoria. Mi prenderei volentieri gli insulti dei genoani, porca miseria! – racconta un nostalgico Mancini – Mi sembra impossibile: i prossimi saranno 50… Mantovani era attentissimo che non uscissero provocazioni sui giornali e capitava che invece noi giocatori facessimo dichiarazioni azzardate. Lui si incacchiava e ci strigliava».

LE SQUADRE – Un commento anche sulle due compagini: «La Samp è un po’ cambiata, ma deve afare attenzione: bastano due partite giocate male, un po’ di sfortuna e si ritorna nella mischia. Il Genoa mi sembra solido. Gasperini sta facendo un ottimo lavoro, l’ha tirato fuori dai guai. E Sinisa ha rianimato la Samp. La tattica conta fino a un certo punto – commenta Mancini – I due allenatori amano il calcio offensivo ma devono tenere conto del momento delle loro squadre. Sarà un derby combattuto, come sempre». Genoa leggermente favorito, magari è un vantaggio: «Non è sempre un vantaggio. Il derby sfugge alle valutazioni, perché non c’è grande differenza di valori tra le due squadre e si può annullare il divario tecnico con la grinta. Il vantaggio del Genoa è che venuto fuori dai problemi due mesi fa, la Samp è meno tranquilla, perché Sinisa lavora da poco più di un mese».

MIHAJLOVIC E MERCATO – Ci si chiede se abbia sentito il serbo: «Ogni tanto lo sento: è contento. Preoccupato? E di che? La Samp ha perso quattro punti con Lazio e Bologna, ma il campionato è lungo. Gli serve qualche rinforzo…». Infatti, è in arrivo Maxi Lopez, di ritorno e voluto fortemente dall’allenatore: «Giusto, l’allenatore è lui». Ci si chiede anche se Mihajlovic resterà alla Samp: «Perché dovrebbe andar via? Se succede, vengo io (risata, ndr)».

ISTANBUL E PRONOSTICI – In Turchia, quanti derby per Mancini: «Tre, ma il vero è con il Fenerbahce. All’andata abbiamo perso 2-0, ora ci sarà il ritorno. Per il titolo non siamo tagliati fuori, mentre in Champions abbiamo fatto un miracolo eliminando la Juventus. Ora il Chelsea». Si parla anche di un suo interessamento per Gabbiadini: «Mi piaceva anche quando era a Bologna. A giugno vedremo. Lui pensi a salvare la Samp: diventerà un attaccante da 15-20 gol a stagione». Ci si chiede se guarderà il derby in tv: «Col cuore sarò in Sud, in mezzo agli Ultras. Alla fine entreranno anche loro, vedrete». Pronostico secco: «Finisce 1-1. Dei nostri segna Eder».

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