2015

Mancanze e lacune a otto giorni dal Carpi

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A poco più di una settimana dall’inizo del campionato di Serie A la Sampdoria si presenta attualmente con una rosa in divenire e con alcuni interrogativi da non sottovalutare. Le amichevoli estive, culminate nella tragica eliminazione nel preliminare di Europa League contro il Vojvodina, hanno sollevato diversi quesiti sull’organico attualmente a disposizione di Walter Zenga. Il Doria è una delle squadre del massimo campionato ad aver effettuato il maggior numero di operazioni, portandosi avanti già a gennaio con gli acquisti di Barreto e Moisander (a parametro zero) e del giovane attaccante Bonazzoli. Ma partiamo con ordine, reparto per reparto, ad analizzare le attuali carenze della rosa, proiettate inevitabilmente ai movimenti prossimi di calciomercato, quantomai necessari anche numericamente parlando.

In difesa si è puntato molto sulla conferma di Silvestre e sull’arrivo di Moisander, ex capitano dell’Ajax. Proprio quest’ultimo è stato finora un oggetto misterioso, a causa di alcuni seri problemi alla schiena. Personalmente non sono molto convinto ne del possibile utilizzo di Zukanovic come centrale, ne tantomeno da quello di Regini. Entrambi i giocatori, con i loro pregi e difetti, mostrano il loro meglio sulla corsia mancina e, soprattutto per quanto riguarda l’ex giocatore del Chievo, i miglioramenti potranno vedersi non appena i carichi di lavoro fisici assumeranno un ritmo più regolare. Il problema grosso, a mio avviso, riguarda la mancanza di un centrale difensivo puro, una alternativa seria e credibile ai due calciatori (Moisander e Silvestre) delineati dallo staff tecnico come possibili titolari nei progetti iniziali. Ritengo sia più necessario l’acquisto di un centrale rispetto a un terzino sinistro proprio per l’estrema importanza che questo ha negli equilibri di squadra. Avere tre titolari per due posti mi sembra essere un requisito fondamentale per la buona riuscita di una stagione.

A centrocampo le idee mi sembrano, invece, un pò confuse da parte di società e staff tecnico. L’operazione Duncan è stata di difficile intepretazione. Vero che, rispetto al riscatto della totalità del cartellino fatto a gennaio, la cessione al Sassuolo ha generato una plusvalenza ma è anche vero che la futuribilità di un giocatore e il voler puntare su di esso non si misurano necessariamente a livello economico (tre milioni mica dieci). La cessione del ghanese, quelle di Rizzo e Obiang e il mancato riscatto di Acquah hanno stravolto gli equilibri dello scorso anno. C’è Palombo e sono arrivati Barreto e Fernando, calciatori bravi e utilissimi, ma i punti di domanda restano. Il “reintegro” nel progetto tecnico di Krsticic, poco convincente anche a Bologna in Serie B, e il futuro traballante di Soriano destano grande preoccupazione. Serve necessariamente un centrocampista dinamico, fisicamente rispettabile e con buoni piedi. In caso di partenza di Soriano gli innesti dovrebbero essere due ma, in quel momento, ci si ritroverebbe a dover costruire quasi da zero il reparto più importante di una squadra a livello di organizzazione di gioco. Rischiosissimo

Che si parli di un 4-3-1-2 o di un 4-3-3 in attacco ciò che manca è una prima punta, su questo non c’è alcun dubbio. Al momento la rosa blucerchiata non presenta un giocatore con caratteristiche da uomo d’area di rigore, bravo negli ultimi metri e nel farsi trovare pronto senza palla (non solo spalle alla porta ma anche come attaccante della profondità). I suggeritori non mancano e mi riferisco a Eder, Muriel e, ovviamente, a Cassano. Non nomino volotumante Correa, come regista offensivo, e Bonazzoli, come terminale, perchè ritengo che questi ragazzi non vadano caricati di troppe responsabilità per poterne usufruire come di un “qualcosa in più”. I giovani vanno fatti crescere in maniera corretta, seguendo un percorso predefinito, concentrato solamente su di loro. Sbagliato, terribilmente sbagliato sarebbe far sentire loro il peso di mancate scelte a livello di mercato. Il lavoro per Ferrero e Osti non manca di certo e le incertezze sulla guida di Zenga non hanno aiutato certo a chiarire la direzione da prendere in queste ultime settimane di mercato. Quello che è certo è che al momento la squadra ha delle lacune numeriche, tecniche che necessitano un intervento deciso, nemmeno troppo tardivo. 

 

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