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Lucchini è sicuro: «La Sampdoria merita grandi giocatori, ma senza fretta. La squadra ha idee»

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Esclusiva SampNews24 – Lucchini analizza il momento in casa Sampdoria, tra test positivi e mercato in fermento: «Djuricic completo, bene Bonazzoli e Caprari»

L’amichevole di ieri pomeriggio fra Samp e Cremonese ha rappresentato, per mister Giampaolo, l’occasione per testare lo stato di forma della squadra, l’apprendimento dei meccanismi e dei movimenti dei reparti e l’inserimento dei singoli. Una buona prova, quella contro i lombardi, alla quale ha assistito anche un ex blucerchiato rimasto molto legato alla Samp, Stefano Lucchini. Abbiamo contattato in esclusiva l’ex difensore per sentire la sua opinione sullo stato di forma della squadra, giunta ormai all’ultimo spezzone di ritiro estivo e proiettata verso la nuova stagione: «Ieri è stato un primo tempo abbastanza equilibrato – afferma Lucchini –, ho visto due squadre giocare con le idee dei propri allenatori. La Cremonese ha tenuto bene il campo e ha messo in difficoltà i blucerchiati, ma a sprazzi si sono viste giocate di ottima Samp. Nel secondo tempo poi è venuta più fuori la Sampdoria, si è visto il tasso qualitativo più alto, è risultata superiore agli avversari in fase di fraseggio ed è riuscita a trovare i due gol che hanno chiuso la partita».

Buon test dunque, anche se si nota che qualcosa, a livello di organico, ancora manca: «Dopo aver ceduto giocatori importanti come Muriel, Skriniar, Fernandes e Schick, anche se bisogna ancora capire cosa succederà con il ceco, si dovrà intervenire sul mercato per sostituirli al meglio. Certamente Caprari ha dimostrato di avere ottima qualità e di poter rimpiazzare il colombiano o il ceco in modo efficace; su Kownacki invece si va a scatola chiusa, come è stato lo scorso anno per Schick. Manca ancora qualcosa però, come un difensore centrale che sostituisca Skriniar. La società però lo sa, e sta lavorando per consegnare a Giampaolo una rosa competitiva. Io comunque già ieri ho visto una squadra che ha delle idee, un allenatore che riesce a trasmettere il suo credo calcistico e dei giocatori che lo seguono».

Molti sono stati gli obiettivi di mercato blucerchiati per la difesa, alcuni sono sfumati quando sembravano ad un passo, mentre per altri non si è mai intavolata una vera trattativa. Adesso però, a poco più di due settimane dall’inizio della stagione, è importante provare a chiudere un difensore: «Sì, anche se non mi sento di dare consigli alla dirigenza, che sicuramente sa come operare per il meglio. La Samp è una grande squadra e si merita grandi giocatori. Conosco bene Ferrari del Sassuolo, ma sembra sia stato blindato dal club neroverde. Io continuo a pensare che Ranocchia aveva grandi qualità, e mi dispiace che si sia un po’ perso dopo l’arrivo all’Inter. Bisogna comunque vedere che tipo di giocatore cerca Giampaolo, perché comprare tanto per comprare non serve. Mi sembra che l’allenatore cerchi un difensore più tecnico, dato che fa iniziare l’azione da dietro, non si può prendere un giocatore solo per il nome ma servono calciatori che abbiano le caratteristiche richieste dall’allenatore».

Infine, un giudizio sui singoli, partendo da Bonazzoli, che ha dimostrato di essere tornato alla Samp per convincere mister Giampaolo a puntare su di lui: «Sicuramente Bonazzoli ha grande qualità, bisogna capire cosa ha intenzione di fare l’allenatore: per il ragazzo rimanere a fare la quarta punta e vedere solo per pochi minuti il campo potrebbe essere controproducente; è un giocatore che ha bisogno di fare esperienza secondo me, per cui se lo spazio fosse poco andare a giocare sarebbe la soluzione migliore». Un altro rebus da risolvere riguarda la collocazione tattica di Praet, ancora altalenante fra la trequarti e la linea mediana: «A volte la volontà del giocatore non corrisponde a quella dell’allenatore, e il mister, guardando la distribuzione tattica dei suoi giocatori, può vederlo meglio come centrocampista. Nel centrocampo della Samp, che Giampaolo vuole molto tecnico, lo vedo molto bene anche a fare la mezz’ala. Djuricic? Quando un giocatore è tecnico e riesce ad entrare nell’ordine di idee di aiutare la squadra con corsa e sacrificio, abbiamo un centrocampista davvero completo: sono i migliori che si possano trovare, a patto che siano disposti ad adattarsi e a correre in entrambe le fasi».

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