2014
Lucchini: «Mihajlovic, un grande. Samp sorpresa? Fino a un certo punto… »
Cesena-Samp non sarà una sfida particolare solo per Guido Marilungo e Massimo Volta (il primo però non ci sarà), ma anche per Stefano Lucchini. L’ex blucerchiato non dimentica i quattro anni passati a Genova: «Per me è sempre una grossa emozione ritrovare quei colori. Alla Samp ho vissuto quattro anni bellissimi, che mi rimarranno sempre dentro, retrocessione esclusa ovviamente. Ho tanti amici a Genova che sento spesso. So che domenica ci sarà trasferta libera e che da Genova arriveranno tantissimi t ifosi. Li saluterò volentieri e con stima, ricordo ancora gli applausi che mi hanno rivolto al Ferraris quando ero venuto con l’Atalanta».
SORPRESA A CHI? – Sulla sorpresa del quarto posto a tinte blucerchiate, Lucchini non si dice affatto colpito: «Me l’aspettavo, perché la Samp ha una rosa molto competitiva, il giusto mix tra esperti e giovani di prospettiva. E anche un allenatore come Mihajlovic, tra i top della Serie A – dice il difensore bianconero a “Il Secolo XIX” -. Forse non avrei detto che dopo undici turni sarebbe stata quarta, ma che avrebbe dato fastidio là davanti sì». C’è anche la curiosità nel ritrovare qualche compagno: «Beh, Obiang e Soriano sono cresciuti tantissimo, come Krsticic. Le prime volte che erano stati aggregati al Mugnaini avevano già mostrato tecnica e personalità. Adesso hanno anche l’esperienza. E in più possono trarre qualcosa dagli insegnamenti di Mihajlovic, uno che con i giovani ci sa fare».
FERRERO E LA GARA DI DOMENICA – Ci sarà anche un nuovo presidente, Massimo Ferrero, a seguire la Sampdoria in trasferta: «Beh, è sicuramente un presidente particolare, diverso dagli altri. Ti parla in modo diretto, senza girare intorno alle cose come succede nel mondo del calcio. E per questo magari viene considerato un personaggio strano. Apprezzo la sua genuinità». Per finire, la gara di domenica: «Dobbiamo riscattare la sconfitta con il Chievo all’ultimo minuto: la Samp troverà un Cesena arrabbiato. E poi sappiamo che la nostra salvezza passa sopratutto dalle gare casalinghe».