2013

Lotito e la lettera ai tifosi: «State vicini alla squadra»

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La Lazio non sta attraversando un buon momento in campionato, viste le difficoltà nel rimanere agganciata al treno delle grandi. I biancocelesti punteranno a ripartire nella prossima sfida contro la Samp, seppur giocando fuori casa al Ferraris: in merito ai problemi che legano squadra e tifosi, il presidente Claudio Lotito ha scritto una lettera indirizzata ad ogni laziale, invitando i propri tifosi a sostenere la società e non abbandonarla nel periodo più buio della stagione.

«Molti, in questo periodo, hanno un atteggiamento – scrive il patron biancoceleste – che può sembrare, sì giustificato, ma non avulso da certe considerazioni. Certo il momento, non è tra i più brillanti, specialmente se paragonato a quello vissuto non troppo tempo fa. I grandi e indiscutibili successi mietuti, prima dell’inizio del campionato, avevano creato enormi aspettative. Proprio perché le aspettative erano enormi, i risultati (non nego, per certi versi deludenti!) lasciano un po’ di amaro in bocca. Non bisogna però lasciarsi sopraffare dal pessimismo, e cavalcare la strada del disfattismo. Proprio in questi frangenti, non si devono ascoltare le sirene di omerica memoria. La cosa che tutti noi dobbiamo fare è continuare a sostenere la nostra squadra, che apparentemente, solo apparentemente, sembra essersi persa. I ragazzi sembrano non avere motivazioni, sembrano non vedere al di là della singola prestazione domenica dopo domenica. Proprio perché, ancora ragazzi, e non ancora sapienti nel gestire quello che la vita ci mette dinanzi, pensano di non poter più ripetere le prestazioni. E proprio perché ragazzi, dobbiamo fargli capire, che sono sempre gli stessi, che hanno dimostrato di poter fare. Sembrano mancare di quel cinismo che se convogliato nella giusta maniera, porta ai risultati. Non è certamente un atto d’accusa, verso la squadra che tutti abbiamo voluto, sostenuto e acclamato. E’ la stessa squadra, sono gli stessi giocatori, ma con qualcosa in più, (che sembrano aver dimenticato): la consapevolezza di avere nelle gambe e nella psiche, delle armi micidiali, che li portano a grandi risultati, come tutti abbiamo visto. Questo momento non è così brillante, lascia interdetti e pieni di interrogativi anche alla luce dei notevoli investimenti che la Società ha effettuato, per rafforzare un organico già di per sé altamente competitivo. Molti sostengono che non c’è più tempo. Ma prendere decisioni affrettate, il più delle volte porta a risultati catastrofici. Diamoci ancora qualche chance, per far emergere tutte le potenzialità dei singoli, che amalgamate e miscelate, porteranno a risultati positivissimi. La domanda è allora: cosa possiamo fare noi, come popolo biancoceleste, per rafforzare psicologicamente i nostri ragazzi? Quello che può fare l’energia positiva, di un’intera comunità, convogliata a sostenere, incitare, capire, sospingere, apprezzare, spronare la parte in difficoltà, può fare cose grandiose. Ecco quello che possiamo fare: stargli vicino, e fargli pervenire tutto il nostro affetto, considerazione e voglia di credere ancora in loro e in chi ogni domenica soffre, gioisce in piedi o a bordocampo, con loro e con noi: il Mister».

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