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Lo scout dell’Anderlecht Massimo Sarcì: «Vi racconto Praet»

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La Sampdoria ha messo a segno uno dei colpi più interessanti di tutto il mercato estivo, ufficializzando ieri l’arrivo di Dennis Praet dall’Anderlecht.

Il giocatore, di cui si dice un gran bene ormai da anni, ha stuzzicato la fantasia dei tifosi, smaniosi di vedere il nuovo acquisto all’opera sul rettangolo verde di Marassi.

Nell’attesa che l’ex-biancomalva inizi ad assorbire i dettami tecnico-tattici di Giampaolo per poi poterli applicare sul campo dinnanzi ai suoi nuovi tifosi, possiamo però farci raccontare che tipo di giocatore sia Dennis Praet da chi l’ha visto crescere: calciomercato.com ha contattato infatti Massimo Sarcì, responsabile del Progetto Giovani dell’Anderlecht e scout dello stesso club di Bruxelles.

Ecco i passaggi più interessanti della lunga intervista rilasciata da Sarcì:

 

NUMERO 10: «Praet lo conosco bene, sin dale giovanili. E’ un ragazzo molto serio, disponibile e solare. Eccezionale sotto tutti i punti di vista. E’ un centrocampista polivalente, può giocare dietro l’unica punta o fare il trequartista in un rombo, volendo anche la mezz’ala nel centrocampo a tre. Il classico numero 10, ha tempi incredibili, un po’ come era Perrotta. Però con dei piedi meravigliosi».

 

INTELLIGENZA: «La sua qulità migliore è l’intelligenza; sa come piazzarsi fra le linee, intuisce le difficoltà che potrebbero derivare da un’eventuale ripartenza e va ad interdire nel momento giusto, perchè non è un giocatore che si disinteressa della fase difensiva. Sa leggere il gioco, sa come occupare gli spazi, insomma, parliamo di intelligenza calcistica a 360 gradi. In Italia può migliorare nella fase di non possesso».

 

PRONTO PER LA SERIE A: «Dal punto di vista della qualità e del talento è sicuramente già pronto per il campionato italiano. Se devo essere sincero, può essere anche il contrario, ossia che l’Italia limiti Praet. Probabilmente Giampaolo dovrà sfruttarlo per le sue caratteristiche, e non cercare in lui cose che non ci sono».

 

COLPO SAMP: «Praet alla Samp è stato sorprendente anche per me. Sicuramente il fatto di andare a giocare ha influito. C’era l’Arsenal, e anche altre società spagnole, ma trovare minutaggio in quelle squadre non è semplice. Poter scendere in campo con continuità ha influito nella decisione, così come ha influito l’appeal che il campionato italiano ha ancora in Belgio. Dennis non ha grilli per la testa, gioca per divertirsi: tanti altri guardano il nome, la storia del club, cose futili. Lui no».

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