2014

Mihajlovic: «Il gruppo lo sa: si può vincere con tutti. Viviano sta bene, vedremo»

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Prima partita di campionato per la Sampdoria domani sera contro il Palermo. Al Renzo Barbera va di scena l’inizio della Serie A TIM 2014/15 e Sinisa Mihajlovic, rispetto alla settimana scorsa, ha la possibilità di schierare un nuovo difensore in campo: Matias Silvestre. Come consueto, accanto a lui Daniele Gastaldello e Angelo Palombo. 

Prende la parola Sinisa Mihajlovic: «Domani è una partita complicata, è la loro prima partita dopo il ritorno in serie A. Partiranno forte. Quest’anno non sono ammessi cali di tensione. Abbiamo una rosa importante. Abbiamo il dovere di fare un campionato da fascia sinistra. Voglio ringraziare il presidente perché ha mantenuto le promesse, e un plauso a Carlo Osti. Adesso toccherà a me e i ragazzi mettere in pratica. Sicuramente sarà un clima caldo. Dovremmo essere freddi e concentrati. “Carpe diem”, come diceva Robin Williams ne L’attimo fuggente. Ne ho approfittato per ricordate una grande persona. Dobbiamo essere bravi anche noi a cogliere l’attimo fuggente. Dobbiamo credere in quello che facciamo già a domani».

Mihajlovic poi passa al mercato, in chiusura tra due giorni: «Silvestre è a disposizione del gruppo, vedremo. Romagnoli speriamo arrivi. Il presidente e il direttore si sono mosso bene: ora tocca a noi, mi piace prendermi le responsabilità. Viviano sta bene e in porta sicuramente andrà un portiere, adesso vediamo quale. Noi possimo promettere di dare il massimo. Kennedy diceva che c’è un sentiero che non dobbiamo mai percorrere ed è quello della sottomissione: vorremo sempre vincere, ma non è possibile. Allora ci rialziamo. Questo possiamo promettere. Poi come diceva Boskov in campo si può vincere, perdere o pareggiare».

Europa? «Chi ha parlato di Europa? Il Presidente non ne sa molto di calcio, se non andremo in Europa non ci picchieremo. L’anno scorso non eravamo lontani dall’obiettivo a un certo punto. I ragazzi lo sanno: possono vincere con tutti. Voliamo basso e vediamo dove si può arrivare». 

Dal nostro inviato Gabriele Corso

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