Archivio
Giampaolo si presenta: «Entusiasta di essere qui, voglio giocatori disponibili»
La Sampdoria ha un nuovo allenatore, Marco Giampaolo, ufficilizzato negli scorsi giorni, e quest’oggi nella sala stampa del Gloriano Mugnaini di Bogliasco il nuovo mister blucerchiato si presenterà a stampa e tifosi per dare il via al suo lavoro, un compito non semplice, con l’eredità di Vincenzo Montella da raccogliere e trasformare nella migliore Samp possibile.
«Sono contento ed entusiasta di essere qui, questa è una panchina che ho sfiorato anche in passato – rivela Giampaolo dalla sala stampa di Bogliasco- il ds Osti mi aveva chiamato in tempi non sospetti dicendomi che Montella poteva avere delle alternative. Avremo tempo di conoscerci ma da fuori ho visto una buona società, ora ci sono dentro e devo prendere coscienza delle risorse umane, ho solo una conoscenza parziale della squadra. Di questi ragazzi ho allenato solo Quagliarella e Silvestre, ma nel calcio si cambia. La Samp è stata la prima chiamata che ho ricevuto quest’estate, ho avuto altri colloqui ma si è concretizzato questo. Mi piacciono i giocatori forti, di qualità, disponibili e con cultura del lavoro».
Giampaolo prende in mano una squadra reduce da una salvezza nelle ultime giornate: «Questa squadra la scorsa stagione ha fatto 40 punti, ma poteva farne molti di più, starà a me risolvere certi problemi che hanno sminuito la scorsa stagione. Cosa porto a questa squadra? Quello che è nelle mie caratteristiche: lavoro tanto sul campo, voglio costruire un’identità e per questo c’è bisogno di sintonia e disponibilità. Una sorta di “Contismo”? Sì. Ho una predilezione per i giovani, hanno prospettiva, voglia di migliorarsi, è la benzina del nostro lavoro».
All’ingresso del Mugnaini uno striscione per il mister: «Ho visto lo striscione e ringrazio i tifosi, quanto alla squadra è un po’ dismogenea: pochi difensori, tanti centrocampisti, un nuovo innesto in attacco che è Budimir. Bisognerá renderla più omogenea e senza fretta prendere giocatori che ci garantiscano certe caratteristiche. Al momento siamo senza un terzino sinistro e dovremo agire lì, al di là dei nomi ci servirà uno con quelle caratteristiche».
Si parla anche di quale sarà il gioco della Samp e di possibili innesti: «Fernando? Se partirà troveremo un suo sostituto. Io non faccio il mercato, lo fa la società: io do solo indicazioni sulle caratteristiche. Non ho pregiudizi su nessuno, la strada è quella della disponibilità, in questi giorni conoscerò i giocatori e li valuterò. Vado avanti per gli step necessari per il mio lavoro, spero di aver tempo per lavorare. Qualcuno dell’Empoli fa al caso della Samp? Prima devo conoscere i giocatori di adesso. Continui paragoni ti ammazzano e ti portano fuori strada. Su come giocheremo un’idea ce l’ho ma prima li voglio allenare, li voglio mettere nella condizione di esprimere al meglio le loro caratteristiche tecniche e fisiche. In linea di massima ho un’idea ma dovrò confermarla sul campo. Un Paredes di questa Samp? Poteva essere Fernando, mi sembra un giocatore completo ma è sulla via di Mosca. Poteva giocare a 2, a 3, dall’esterno l’ho osservato e mi piaceva molto. È un mercato molto difficile, non abbiamo ancora iniziato. Ora valuteremo insieme le operazioni più importanti. Maccarone l’ho allenato quando aveva 30 anni e quando ne aveva 37: l’ho trovato migliorato, questo dimostra che la gioventù è nella testa. Costa? Mi ha dato tantissimo, ed è tanto innamorato della Samp. Correa mi dà ottime sensazioni, è rapido ed esplosivo, mi spiace non sarà con noi per via delle Olimpiadi. Carbonero non l’ho visto per niente perché si è infortunato quasi subito. Prima di parlare di obiettivi finali bisogna lavorare, altrimenti è solo propaganda per i tifosi».
In chiusura un ritorno sul suo passato: «Ferrero un presidente effervescente? Il presidente è al di sopra di ogni sospetto, io farò il mio lavoro e lui farà il suo. Sono sceso in Lega Pro per scelta, perché bisogna rimettersi in gioco sempre, gli anni mi hanno insegnato che quello che hai fatto prima non conta niente, volevo dimostrare di poter uscire da quell’inferno»
dal Gloriano Mugnaini di Bogliasco, Paolo Priolo