2015

Mihajlovic: «Caso Eto’o chiuso. Sassuolo da non sottovalutare»

Pubblicato

su

Conferenza stampa con nuovi protagonisti per Sinisa Mihajlovic, affiancato da Angelo Palombo e da Pedro Obiang.

Inizia a parlare Sinisa Mihajlovic della sconfitta contro il Torino: «La sconfitta con i granata è parte colpa mia e della squadra, ma soprattutto del caos che è avvenuto nelle settimane prima. Per questo ho pensato che avremmo dovuto passare più tempo insieme. Le decisioni del tecnico non devono esser viste come punizione, spesso si cerca un rimedio. Avevo piacere che i ragazzi ritrovassero insieme armonia e spirito che si stava perdendo, li potevo portare in ritiro ma ho preferito lasciar loro tornar a casa. Non ho bisogno di dimostrare di fare il duro, la mia storia parla per me. Oltre alla squadra quando si va in ritiro e si fanno più allenamenti si punisce anche lo staff. Anche io lunedì dovevo tornare con la mia famiglia a Roma, ma ero qui a fare il mio lavoro. Per fortuna il mese di gennaio è finito, ed è finito il mercato. Tante distrazioni, un mercato intenso: ora possiamo e dobbiamo giocare come sappiamo. Abbiamo tanti volti nuovi che si dovranno calare nella nostra realtà. Abbiamo perso ottimi giocatori e grandi professionisti ma ne sono arrivati altrettanti. Siamo più completi, in una squadra esistono equilibri, non è detto che cambiando tanto si migliora. Il nostro intento è aggiungere qualità, per mantenere ambizioni. Siamo comunque nella parte sinistra della classifica. Pensiamo partita per partita e valuteremo dove potremo arrivare».

Il mister blucerchiato chiude il caso Eto’o: «Eto’o? Per me il caso è chiuso, lui ha sbagliato ed ha chiesto scusa. Meglio sia successo ora, così ha capito cosa vuol dire calarsi nella Samp. Samuel giocherà quando sarà al livello dei compagni, non penso di fare un torto alla sua carriera, ma penso di aver rispetto per gli altri. Un allenatore deve esser bravo a stimolare e gestire ogni singolo giocatore. Le regole devono valere e servire per tutti. Quando Eto’o segnerà per la Samp sarò il più contento. È sempre disponibile sorridente e solare anche con i ragazzi, è umile. Non penso e non credo ci sia alcun tipo di problema.

Mihajlovic sui nuovi acquisti: «Muñoz o altre soluzioni? Penso giocherà lui dall’inizio. È un ragazzo sveglio ed un giocatore forte. Il caso Diakitè? Dovete parlare con chi fa mercato. Per quanto mi riguarda non è mai stato nei miei pensieri, con tutto il rispetto che posso avere per il giocatore. Mercato soddisfacente? Abbiamo preso Muriel e Acquah da me richiesti. Abbiamo preso alternative giuste come Munoz, Eto’o, Coda e Frison. Cambiando tanto non è detto che si migliora per forza. Ora pensiamo a recuperare Muriel che da martedì si allenerà col gruppo. Quando avremo tutti gli effettivi a disposizione valuteremo».

L’avversario della prossima gara di campionato è il Sassuolo, un gruppo che non va sicuramente sottovalutato: «Voi parlate di una piccola squadra, ma ha un organico di rilievo. Gli mancheranno i 3 attaccanti titolari, ma saranno rimpiazzati da altrettanti giocatori molto forti come Floccari, Floro Flores, e Lazarevic. Per vincere – spiega il serbo – dovremo fare una grande prova. Le grandi squadre non sbagliano due partite di fila. La partita di Torino l’abbiamo vista una volta, e poi abbiamo visualizzato la partita di Sassuolo, poi abbiamo lavorato. Tornando alla partita di Torino i primi due gol li abbiamo presi su calci piazzati, non c’entra il modulo. Non ci sono moduli che ti fanno vincere o perdere, gli altri 3 gol li abbiamo presi a difesa schierata, su sbagli individuali. Nella mia carriera non ho mai preso cinque gol, ma c’è sempre una prima volta. Per come avevamo preparato la partita il risultato doveva esser diverso. Il modulo non c’entra nulla, ripeto, è “solo” una questione di testa di fame e voglia di vincere. Quello che chiedo ai miei giocatori – ha proseguito il mister blucerchiato, che ha tanta voglia di riscatto – è quello di fare bene il loro lavoro, se sei bravo e fortunato il risultato arriva, ma a prescindere la prestazione deve esserci, per questo mi arrabbio. Quando si fa una cosa bisogna farla bene, perché sennò non si fa. Se crescono come uomini, crescono anche come giocatori. Ci sono tanti giovani, è comprensibile».

Dal nostro inviato Gabriele Corso (@gabrosky_93)

Exit mobile version