2014
Mihajlovic: «I grandi campioni vincono su qualsiasi terreno di gioco»
Ritorna il campionato di Serie A e la Sampdoria si trova davanti il Cesena di Bisoli. La squadra di Sinisa Mihajlovic dovrà cercare di dare continuità di risultati contro un avversario affamato di punti, quindi l’attenzione dovrà essere massima per fare una partita all’altezza delle aspettative.
Sinisa Mihajlovic, accompagnato dai capitani Daniele Gastaldello e Angelo Palombo, si presenta per la conferenza di presentazione del match nella sala stampa del Gloriano Mugnaini alle ore 12:40 dopo la rifinitura.
Prende subito parola Sinisa Mihajlovic per presentare il match contro il Cesena, sul sintetico del Manuzzi: «Le insidie possono essere tante, Bisoli su questa partita si gioca la conferma, se dovesse perdere mi dispiacerebbe da quallo che leggo sui giornali. Prima o poi tocca a tutti arrivare a questi momenti, come diceva il Trap. Ci sono due tipi di allenatori quelli che sono esonerati e che saranno esonerati, io spero di vincere e che lui non venga esonerato. Riguardo al sintentico non dobbiamo avere scuse che il pallone rimbalza male, dobbiamo essere bravi ad adattarci subito nel riscaldamento. È una partita difficile, non dobbiamo sottovalutarli, loro sono una squadra che gioca su tutte le palle, noi dobbiamo avere l’atteggiamento giusto, non dobbiamo pensare che siamo più forti e che quindi la vinciamo facile. Al di là che giochiamo fuori casa partiremo favoriti, domani dobbiamo dimostrare di saper vincere. Senza dimenticare che anche loro hanno giocatori che ci possono mettere in difficoltà».
«Sulla carta il turno è agevole in vista del recupero della terza posizione. Però non possiamo pensare che sia una partita facile. Dobbiamo migliorare il rendimento fuori casa visto che fino ad ora abbiamo vinto solo il Derby che era di fatto a Marassi. Dipenderà tutto da noi. La classifica è ancora corta e una sconfitta potrebbe determinare lo scendere al sesto, settimo posto, quindi dovremo stare molto attenti a quello che faremo in campo per cercare di restare nelle prime posizioni della classifica».
Domanda di rito sul ritorno di Mancini all’Inter, senza Mihajlovic come secondo:«Sicuramente è più forte. Mi fa piacere che il Mancio sia tornato qui. È un motivo in più per tifare Inter. Spero che inizi con il piede giusto questa sua avventura».
Cosa ha migliorato la Sampdoria in questo anno con Mihajlovic: «Rispetto all’anno scorso abbiamo migliorato nell’atteggiamento fuori casa. Quest’anno oltre la sconfitta con l’Inter non abbiamo mai sbagliato, però ci serve più convinzione per fare un salto in avanti e sfatare il tabù trasferta e vincere. Sarà difficile perché loro sono una squadra difficile, inoltre in casa hanno comunque un buon andamento».
Quattro giocatori in Nazionale, più altri sparsi per le rispettive squadre: «Avere 4 giocatori in Nazionale più Mesbah e Romero è un motivo di orgoglio per loro, ma anche per gli altri che devono sempre cercare di dare il massimo e magari sperare di avere la chiamata per la maglia della Nazionale. Gli stimoli da questo punto di vista non ci mancano» e la partita contro l’Albania che ha visto i soldi andare alla Figc: «Io nel mio piccolo ho fatto quello che potevo fare, pagando il biglietto. So che era destinato ai genovesi. Non vedo tanto logica la scelta di Genova, perché a mio avviso i genovesi non devono pagare per loro».
Si ritorna sul sintetico, Mihajlovic si lancia in un parallelo con il tennis: «Io non credo che nel tennis i grandi campioni come Federer e Djokovic si lamentino di giocare o sulla terra battuta o sul cemento o sull’erba. Se uno deve essere un campione lo deve essere su tutte le superfici e sapersi adattare ad ogni tipo di campo».
Ferrero vuole lo scudetto, potrebbe essere l’anno buono ma non per Mihajlovic: «Per lo scudetto bisogna fare una programmazione e tutto. La Sampdoria ha già vinto anni fa, oggi come oggi ci sono molte squadre più forti e che spendono di più, ma un domani chissà. Quest anno la vedo dura» quando la Sampdoria lo vinse c’era un Presidente romano e un allenatore slavo: «È vero, ma a volte queste sono coincidenze».
Ultima domanda la gerarchia tra Romero e Viviano, tra i pali contro il Cesena sarebbe sceso comunque il portiere della Nazionale Argentina: «Viviano non è disponibile perché ha ancora l’influenza. Ma anche se non fosse stato influenzato, non lo avrei convocato perché non ha recuperato a pieno, avrei comunque schierato Romero. Al rientro non penso sarà un problema, entrambi hanno fatto bene quando sono stati impiegati».
Dal nostro inviato Gabriele Corso