2015
Mihajlovic in conferenza stampa: «Voglio una Samp aggressiva e di qualità»
Vincere contro un avversario ostico, una vera bestia nera, per non vanificare quanto fatto nella straordinaria rimonta di Bergamo. Sampdoria – Cagliari sarà la vera prova di maturità della squadra di Sinisa Mihajlovic, la gara che forse chiarirà quali potranno essere le prospettive di fine stagione per Palombo e compagni. Seguite con noi la conferenza stampa prepartita, in diretta a partire dalle 14,00 dalla sala stampa del Mugnaini di Bogliasco!
Mihajlovic, Palombo e Obiang entrano in sala stampa puntualissimi: si comincia!
Una vittoria per la continuità? «Sicuramente la partita col Cagliari può sembrare facile ma se non la affrontiamo nel modo giusto può diventare difficile: hanno bisogno di punti altrimenti rischiano seriamente la B. Dobbiamo vincere, dobbiamo proseguire dal secondo tempo con l’Atalanta: giocate di qualità, aggredirli dal primo minuto. Non vorrei andare in svantaggio subito sennò mi arrabbierei: vedendo la classifica e le prime sei partite del girone di andata avevamo fatto 14 punti, a oggi solo 6: questi punti ci servono come il pane per arrivare alle prossime gare senza affanno e per rimanere alti in classifica: non dobbiamo sottovalutare il Cagliari. Al di là della posizione in classifica è una squadra che gioca bene e in salute che non ha raccolto quanto fatto sul campo. Hanno problemi di squalifiche e infortuni ma sarà una partita difficile ed equilibrata come tutte quelle di Serie A. Poi io penso che siamo pi forti, lo dice la classifica e la nostra rosa. Dobbiamo giocare come sappiamo, come fatto con l’Atalanta e durante il derby».
Dopo l’ultima vittoria un clima più disteso, diverso: «Questo lo vedete voi, noi non abbiamo mai avuto dubbi. Fin dall’inizio ho detto che cambiando tanti giocatori ci sarebbe voluto tempo. Siamo sulla strada giusta ma si può ancora migliorare. Aspetto con fiducia il futuro e in questi ultimi mesi abbiamo tutte le carte in regola per fare bene. Siamo stati a lungo terzi o quarti e se non affrontiamo tutte le partite al massimo ci vuole un attimo ad arrivare ottavi o noni e non sarebbe una cosa positiva: penso che con la rosa che abbiamo possiamo stare qua dove siamo».
Viva l’abbondanza: «Ci sono i dubbi ma li ha ogni allenatori. Purtroppo non si può giocare in 12 o 13 e quindi sceglieremo sempre i migliori in base alla gara e all’avversario. Sono tutti giocatori che hanno dimostrato che quando entrano fanno bene e con lo spirito giusto. Ho detto ai ragazzi che avrei fatto le mie scelte per il bene della squadra, loro devono prenderla con serenità e professionalità».
Spesso abbiamo visto una Samp a due facce nel corso dell’anno. «Se guardiamo Bergamo, abbiamo giocato un ottimo secondo tempo a fronte di un pessimo primo tempo. Quando si gioca bene è difficile mantenere certi ritmi per 90′. Ci sono momenti in cui bisogna soffrire e altri in cui vai e fai la differenza. Dobbiamo lavorare per avere sempre lo stesso ritmo e la stessa intensità: purtroppo ci sono poche squadre al mondo che riescono a farlo. Non è una questione fisica perché stiamo bene, contro Palermo e Sassuolo abbiamo fatto meglio per intensità rispetto ad altre gare in case, però ci sono momenti in cui siamo andati in svantaggio subito. Non c’è un reale motivo della differenza di rendimento tra un tempo e l’altro. Tutti vorremmo giocare come il Bayern ma non sempre è possibile».
Mihajlovic ha aggiunto: «Il Cagliari al di là della posizione in classifica è una squadra di tutto rispetto che verrà qua per portare il risultato positivo. Ma noi siamo forti e se giochiamo come sappiamo possiamo portare a casa i tre punti. Mi fa piacere ritrovare Zola, è stato uno dei pochi che in Inghilterra ha fatto impazzire tutti. E’ un ottimo allenatore, mi auguro per loro e per il Cagliari che si potessero salvare. Dipende molto dalle prossime partite: quando torneranno gli infortunati, come Sau, avranno i mezzi per salvarsi. Me lo auguro per Zola e per la Sardegna». Dubbi di formazione? «Tre. Vediamo oggi. I ragazzi hanno deciso che non vogliono andare in ritiro»
Uno scambio di battute sulla possibilità o meno di andare in ritiro. La parola passa a Palombo: «Tanti ragazzi si riposano meglio a casa. penso sia solamente un fatto di mentalità, l’andare o non andare in ritiro. E’ una cosa anche per farci prendere le nostre responsabilità e farci crescere: non è che stasera andremo a ballare, staremo con le famiglie e ci cambierà poco». Quindi di nuovo Mihajlovic: «E’ stata una cosa decida insieme. Ma non andando in ritiro loro devono promettermi daranno il massimo. E se anche solo uno dovesse sbagliare l’atteggiamento, potremo anche andare in ritiro per 3,4,5 giorni. Siccome sono un bel gruppo è bene che si prendano le responsabilità. Perciò mi fa piacere abbiamo scelto di non andare, io sono pure più contento di loro». Tocca a Obiang dire la sua: «Visti i risultati raggiunti non andando in ritiro abbiamo pensato di non andare. Poi a me non cambia niente, a casa non ho nessuno!»
Problemi di abbondanza anche a centrocampo: «Non so dire chi andrà in panchina ma penso una sana competizione faccia bene». Passa la parola a Obiang: «Avere dei coompagni forti fa bene al gruppo». Quindi Palombo: «La concorrenza aiuta a superare i propri limiti, l’importante è che sia sana così aiuta anche noi. Un giocatore non è mai contento di non scendere in campo, allora bisognerà dare di più per dimostrare al mister che si è sbagliato».