2014

Mihajlovic: «Prima in inferno, ora in purgatorio. Voglio il paradiso»

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Le due vittorie di fila hanno proiettato la Sampdoria verso una buona posizione di classifica: battere l’Atalanta, a questo punto, porterebbe i blucerchiati a una salvezza praticamente aritmetica e lanciarsi, magari, verso altri obiettivi. Di questo e altro hanno parlato in conferenza stampa Mihajlovic e i co-capitani Gastaldello e Palombo: SampNews24.com ha seguito l’evento in diretta testuale. 

Ore 11:16 – Con in mano la Divina Commedia, Sinisa Mihajlovic inizia la conferenza stampa: «Considerate la vostra semenza, fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza». 

Si ricollega così alla Sampdoria: «Vorrei spronare i ragazzi ad andare oltre, dopo l’obiettivo raggiunto. Io non so dove sono le nostre colonne d’Ercole. Io vorrei spiegare ai ragazzi la differenza tra una buona squadra ed una squadra con le palle. La squadra con le palle quando vince una partita ne vuole vincere subito un’altra. Domani può iniziare un campionato più bello che si merita questa società, e questi ragazzi. Quando sono arrivato eravamo in inferno, ora siamo in purgatorio. Io voglio arrivare in paradiso». L’asticella fin dove può essere alzata? «Dipende da noi, da quanta voglia e passione ci mettiamo. Siamo a buon punto, siamo quasi salvi. Dobbiamo arrivare a salvarci e poi imporci i nostri obiettivi, magari eguagliare la media punti di del neri. Noi non dobbiamo porci limiti». 

Prendono la parola Gastaldello e Palombo che parlano delle motivazioni della squadra. Qui le loro parole

Il mister continua: «Non sono scaramantico, l’unica scaranzia è lavarsi i denti ogni giorno (ridendo, ndr). L’Atalanta? Tutte le squadre hanno punti deboli, dipenderà da noi, dal nostro spirito dalla nostra mentalità. Incontreremo una squadra che ha gli stessi nostri punti, cercheremo di andare là a fare il nostro gioco poi vedremo chi vincerà». Mihajlovic ha anche parlato di eventuali dubbi di formazione: «Ci sono sempre, penso sia giusto averli, poi uno deve essere bravo a decidere. Un allenatore cerca sempre di mettere in campo la squadra migliore, e che dia più serenità al cospetto del tipo di avversario». 

Scherzi poi sull’infortunio di Sakic: «Gli è andata bene, perché rischiava pure di doversi operare, è un ragazzo d’oro. Per adesso abbiamo un infortunato, lui si che si deve porre dei limiti (ride, ndr)». 

L’intensità degli allenamenti causa gli infortuni? «Succede, è normale nel calcio, quando si va in campo bisogna giocare con intensità». Molti giocatori stanno giocando al top con Sinisa: «Siamo soddisfatti, anche la società lo è di loro. Siamo la seconda squadra più giovane come rosa dopo l’Udinese. Ogni loro successo è un nostro successo, devono essere ambiziosi. Un Mihajlovic in questa squadra? Non lo so, giocavo dietro, ma non sono nato difensore perché ero lento. Ero un po’ atipico. Poteva essere Angelo quando giocava dietro perché non prendeva nessuno (Palombo e Gastaldello ridono, ndr) adesso invece fa girare bene la palla a centrocampo. Il mio nome accostato a quello di boskov, mi rende orgoglioso».


Con la collaborazione dell’inviato Gabriele Corso

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