2015

Acquah: «Cassano mi ha spiegato cos’è il Derby della Lanterna»

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Si è già presentato domenica pomeriggio, sul campo, offrendo una discreta prestazione all’esordio con la maglia della Sampdoria, a una manciata di ore di distanza dal suo arrivo a Genova. 
Ora è il momento di sapere qualcosina in più su di lui: seguite con noi la conferenza stampa di presentazione di Afriyie Acquah, direttamente dalla sala stampa del Mugnaini di Bogliasco!

Comincia il direttore Carlo Osti a presentare il giocatore: «Siamo arrivati all’ultima presentazione, Acquah è arrivato settimana scorsa a ridosso della partita e non avevamo avuto tempo per presentarlo. Il ragazzo lo abbiamo fortemente voluto ed è stato un nostro obiettivo del mercato estivo, purtroppo non eravamo riusciti ad arrivare a lui. Il ragazzo è qui in prestito fino a giugno con diritto di riscatto, con opzione per un quadriennale. Si tratta di un giocatore molto aggressivo, un centrocampista che mancava e che sicuramente servirà molto al mister, reduce dalla Coppa d’Africa. Un giocatore per cui l’Italia è stata una vetrina importante. Ci auguriamo possa inserirsi al meglio».

La parola passa al ragazzo: «Quando sono arrivato, il mister mi ha detto avrei avuto la possibilità di giocare col Chievo, tutti abbiamo visto la partita e aver perso è un peccato. Ora iniziamo a lavorare per il derby. I miei compagni mi hanno spiegato cosa sia, anche Cassano a Parma me lo aveva spiegato. I miei compagni mi hanno detto che è importante per ambo le squadre. Ora bisogna lavorare e giocare il derby». 

Sul suo ruolo naturale«Mi piace giocare sulla destra a centrocampo». E sul rapporto coi nuovi compagni: «Mi piace giocare qui, conosco Mesbah e Okaka, oltre a Marchionni che conosco dai tempi di Parma, oltre a Duncan, che conosco. Eto’o simbolo calcio africano? Sì, siamo tutti fratelli, sono contento i giocare qui». In chiusura, Acquah si aspetta di scendere in campo sabato sera: «Sisi giocherò il derby, mi aspetto di giocarlo: sarò felicissimo di giocare. La scelta del numero 30? No non c’è un motivo particolare».

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