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Linetty punta i piedi: «Alla Sampdoria sento fiducia»

Avatar di Emanuele Pagliano Migliardi

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Linetty vuole applicare gli insegnamenti di Giampaolo con la maglia della Nazionale

Pochi giorni e finalmente saranno diramate le convocazioni definitive per il Mondiale in Russia. Nawalka, tecnico della Polonia, continua con il suo programma di preparazione dal ritiro che sta per terminare. In una lunghissima intervista sulle pagine di Przegladsportowy, Karol Linetty ripercorre tutta la sua carriera dall’infanzia fino al trasferimento alla Sampdoria. Il vero salto di qualità, come afferma il centrocampista blucerchiato, è arrivato proprio alla corte di Giampaolo. Ora però è necessario riuscire a giocare in Nazionale come ha dimostrato di saper fare in Serie A dove stanno arrivando tanti suoi connazionali: «Non riesco ad essere incisivo con la Nazionale come lo sono quando gioco con la Sampdoria, lì ho fiducia in me stesso, prendo la palla senza paura e mi butto in avanti. Per il momento mi sento come al Lech Poznan, quando perdo la palla mi vengono in mente migliaia di pensieri. I polacchi vengono percepiti in modo diverso dai club stranieri, vengono tenuti spesso in considerazione, apprezzati perché sono calciatori con ampio spazio di miglioramento. In Serie A ci sono dodici giocatori provenienti dalla Polonia ma è un numero destinato ad aumentare».

Interrogato sulla politica della Sampdoria di lanciare talenti e venderli, Linetty elogia l’operato di Giampaolo: «Abbiamo un allenatore ottimo che sa migliorare i giocatori. Skriniar, Schick, Muriel che hanno già lasciato la Sampdoria sono il miglior esempio. Giampaolo non dorme la notte, analizza continuamente le partite per darci nuove soluzioni il giorno dopo. Abbiamo un sacco di tattiche, tutti sanno come muoversi sul campo, specialmente i difensori. L’allenatore ci ha diviso in due gruppi, il reparto offensivo doveva costruire l’azione pressando l’avversario, i difensori dovevano correre il doppio, specialmente i terzini. A volte Bereszynski si arrabbia, ma è rabbia sportiva. Iniziamo a lavorare alla tattica tre giorni prima della partita, ci sono cinque o sei schemi, dipende tutto da come il difensore tiene la palla. Avere un sacco di tattica è un vantaggio, ho aumentato le mie abilità. Non c’è nulla di simile qui in Polonia, tutti sanno quando attaccare, rallentare o fermare l’avversario ma in Serie A devi giocare velocemente, prendere palla sapendo che avrai già un avversario sulla schiena».

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