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L’inaffidabile Sabatini: «Voglio portare in fondo il mio incarico alla Samp»
Il direttore tecnico parla del rapporto con Ferrero e Giampaolo. Poche parole sul mercato, no a Gerson
«Il problema è che non riesco mai a finire un incarico. Questo con la Samp lo voglio portare in fondo. La gente non dice che le mie sono scelte di libertà lavorativa, che perdo soldi e privilegi, ma che sono inaffidabile». Walter Sabatini ce la metterà tutta, a partire dalla finestra estiva di calciomercato che deve ancora assumere la piega voluta e desiderata dalla società. Il suo lavoro alla Sampdoria è appena cominciato, ma ha già capito chi si trova di fronte: «Ferrero è una maschera. Un teatrante incredibile. Ti fa abbassare la guardia, ponendosi come giullare disarticolato, ma sa bene quello che vuole. Persegue i suoi obiettivi. Fatto sta che Ferrero ha due cantieri aperti a Genova, la ristrutturazione di Bogliasco e Casa Samp. Io e lui insieme siamo una simulazione magnifica, nel rispetto dei ruoli. Lui simula di avere per me un rispetto sovrannaturale, il che naturalmente non è vero, io fingo di crederci».
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«Lui sa che prendermi lì alla Samp è stata un’impresa. Per ora c’è molta leggerezza tra noi, vediamo quando arriveranno le prime sconfitte. E comunque – continua Sabatini al Corriere dello Sport – so bene che i miei rapporti professionali sono tutti a scadenza». La stima è assoluta anche per il tecnico Marco Giampaolo: «Ero sincero quando gli ho fatto tutti quei complimenti. Però, lo devo correggere. Deve derogare sui comportamenti. È troppo chiuso. Gli ho scritto: “Il tuo calcio è come un cinema d’essai, bello ma intransigente. Non ce lo possiamo permettere”. Deve imparare ad essere più capiente. Così mi riduce troppo la scelta dei giocatori. Mi ascolta, ma credo sia una sorta di rispetto per l’età». Lapidario su Gerson: «Non lo porto alla Samp».