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L’età non è che un numero: auguri, Quagliarella

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Gol, leadership, record: Quagliarella soffia su una torta con trentasei candeline, ma il tempo per lui sembra essersi fermato

E con oggi sono trentasei. Non male per un attaccante che ha appena raggiunto il record di Gabriel Batistuta – undici partite di fila a segno in Serie A – e che comanda la classifica marcatori davanti a gente come Cristiano Ronaldo. Fabio Quagliarella spegne le candeline su una delle torte più dolci di tutta la sua intera carriera: mai come negli ultimi anni, e forse mai come in questa stagione, l’attaccante stabiese è stato così decisivo, cinico, spietato. Non solo gol, però: Quagliarella è diventato il prototipo del centravanti ideale per il tecnico doriano Marco Giampaolo perché sa sacrificarsi per la squadra, sa tenere alte la tensione e l’attenzione dei compagni nel corso del match, come un vero capitano deve saper fare.

Fabio Quagliarella è ancora in grado di stupire perché vive questo trentaseiesimo compleanno con la leggerezza di chi di anni ne sta compiendo ventisei e si sente ancora al culmine della propria carriera, nel pieno delle proprie forze. Vive questo compleanno con il ritrovato entusiasmo di una chiamata in nazionale, quasi fosse la prima volta, con la fame di chi non si accontenta di ciò che ha fatto, ma di chi alza sempre un po’ di più l’asticella delle proprie ambizioni, di chi pretende ancora tanto da se stesso perché sui campi di gioco non ci sta per intonare il proprio canto del cigno, ma per essere ancora protagonista. Trentasei anni vissuti non come limite, ma come sfida continua. Per questo Quagliarella è ancora in grado di far sognare i tifosi: non solo quelli blucerchiati, ma chiunque apprezzi il gioco del calcio e le emozioni che questo sa trasmettere.

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