Hanno Detto
Lecce come la Sampdoria, Corvino alza la voce: «Che errori con il VAR»
Non solo la Sampdoria si lamenta nelle sedi opportune delle direzioni arbitrali, anche il Lecce ha da recriminare qualcosa
Non solo la Sampdoria ha qualcosa da recriminare contro la direzione arbitrale. Anche il direttore dell’area tecnica del Lecce Pantaleo Corvino ha parlato a Piazza Giallorossa degli errori arbitrali della sfida con la Roma. Di seguito le sue parole.
GLI EPISODI DI ROMA – «Non sbaglio se dico che siamo tutti incavolati. C’è chi si sfoga sui social, chi invece come noi deve farsi sentire. I modi per far rumore ci sono e noi preferiamo farlo in silenzio, in modo pacato. Inutile fare fuochi d’artificio, meglio farsi sentire nelle sedi competenti. Non siamo gli ultimi arrivati e quando parliamo nelle giuste sedi, vi assicuro che veniamo ascoltati. Dopo le polemiche contro il Monza, infatti, a Salerno abbiamo visto un ottimo arbitraggio. Poi si va a Roma, contro una squadra con un certo blasone, e lì subentra tanti altri fattori. Non c’è stato solo l’errore dell’arbitro, ma anche da parte del VAR che ha finito per condizionare tutta la direzione di gara».
IL ROSSO DI HJULMAND – «L’episodio ha danneggiato l’andamento della gara, ma finirà per condizionare anche le prossime vista l’imminente squalifica. Morten ci mancherà certamente contro la Fiorentina, ma presenteremo ricorso per tentare di ridurre la squalifica, sperando di poterlo riavere per la prossima contro il Bologna. Mediaticamente a livello nazionale di questo episodio se n’è parlato poco: se fosse accaduto a danno di altre squadre sarebbero arrivate le interrogazioni parlamentari. Ma dobbiamo essere bravi a reagire sempre, trasmettendo entusiasmo ai ragazzi. Tutte queste decisioni avrebbero ammazzato chiunque: noi invece siamo rimasti in partita fino alla fine, sfiorando un risultato utile».
IL RIGORE SU SMALLING – «Su fallo di Askildsen, invece, il VAR non è intervenuto a dovere. L’intervento poteva tranne in inganno chiunque, in buonafede, ma mi rammarico per un mancato check con l’ausilio della tecnologia».