Editoriale

Le regole per un ritorno perfetto

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Una bella vittoria che riporta la Sampdoria avanti in classifica, con qualche punto di vantaggio che adesso non va disperso. Mercoledì ci vorrà la stessa grinta

Nella giornata di ieri abbiamo assistito a una delle più brutte prestazioni della Fiorentina di Stefano Pioli, forse in linea soltanto con le prime di questa stagione, ma anche una Sampdoria con una caparbietà tale da reggere la stessa intensità di gioco per 90 minuti. Pochi errori, poche sbavature, pochi spazi alla Fiorentina e un risultato che poteva essere anche più ampio, perché manca il gol che Kownacki ha preferito non realizzare a porta vuota – troppo facile per lui, lo si capisce e lo si perdona – e molto probabilmente anche un rigore non concesso dall’arbitro per un fallo abbastanza vistoso su Zapata, verso il finale di gara. Ma a conti fatti il risultato finale, che produce un bel 3-1, può andar bene: può andar bene perché tiene a distanza un avversario che era arrivato a Genova con l’intenzione di strapparci il sesto posto, ci permette di staccare l’Atalanta, che cade contro il Napoli, ma anche il Torino e l’Udinese. L’unica che tiene il passo è il Milan, che a questo punto, con la grinta di Gattuso, potrebbe rappresentare la vera rivale di questa corsa all’Europa League, della quale – però – Giampaolo non vuol proprio parlare. Però non finisce qui, perché la vittoria sulla Fiorentina ci permette anche di guardare il mondo da una prospettiva diversa, quella giallorossa.

Con la doppia sfida alla Roma, che ha dimostrato di non aver recuperato dal suo periodo di negatività, potrebbe arrivare qualcosa di importante per il Doria. Non tanto l’accorciare la distanza con chi ci sta subito davanti, perché sarebbe l’ennesimo obiettivo velleitario del quale ci pentiremo, poi, alla prossima sconfitta, ma riuscire a strappare qualche punto ai giallorossi. La fatica la si è vista anche nel posticipo contro l’Inter: Di Francesco non riesce a mettere in campo una formazione che rappresenti la compagine pericolosa che aveva creato nei primi mesi di campionato. Dzeko non segna più, Nainggolan ha la testa altrove, l’unico che regge è Alisson, al quale sarà difficile segnare: Giampaolo, però, in questo periodo ha un Quagliarella che, secondo miglior marcatore italiano del campionato, sembra poter e saper segnare in qualsiasi modo possibile. Sarà una grande sfida quella di mercoledì sera, perché in casa, con la forza del pubblico, dovremmo partire con la convinzione che almeno un pareggio dobbiamo portarlo a casa: un punto ci serve, per aumentare il distacco dalle avversarie e da quelle che inseguono, riportando il Milan a tre lunghezze di distanza. Poi all’Olimpico sarà una partita a parte, perché entrambe si saranno già studiate ed entrambe avranno capito dove e come risolvere le criticità della gara precedente: si vedrà, insomma.

Ultima chiosa sul mercato: per adesso la Sampdoria è riuscita a trattenere tutti, com’è giusto che sia e com’è giusto che fosse, visto che una squadra da sesto posto non può essere snaturata in un mercato invernale. Dall’altro lato la speranza è quella di riuscire a vendere tutti quegli esuberi sui quali, recentemente, diversi hanno messo gli occhi ma senza effettivamente andare all’affondo. Dodô, Alvarez e Sala sono i primi della lista, con questa priorità di cessione. Sfoltire e incassare anche solo qualche milione potrebbe essere un buon modo per, se Giampaolo ne sentisse la necessità, rimpinguare il reparto mediano con un innesto importante, che con esperienza possa dare una mano in questa seconda parte di stagione. Un ruolo à la Barreto, da far entrare a venti minuti dalla fine per mettere sostanza e grinta in campo, e magari spostando Capezzi in un’altra squadra, in prestito, per evitare di tenerlo in panchina all’eterno.

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