2014

Lanna ricorda Boskov: «Credeva in me, un maestro di vita»

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Anche lui era nella Sampd’oro e ha conosciuto Vujadin Boskov. Marco Lanna ha voluto fornire un suo personale ricordo ai microfoni de “Il Secolo XIX”: «Era il 1986. Avevo vent’anni e venivo dalla Primavera. La società stava valutando se darmi in prestito al Foggia di Zeman. Boskov si oppose: «Marco resta con noi». E poi mi diede subito grandi responsabilità. Credeva in me. Conservo a casa un ritaglio di giornale: giravano voci sull’acquisto di Belodedici, il libero della Stella Rossa – ricorda Lanna al quotidiano genovese – Boskov dichiarò: «Non abbiamo bisogno di Belodedici. Il libero del futuro ce l’abbiamo noi in casa: si chiama Lanna».».

Un modo particolare quello di gestire i giovani da parte del tecnico serbo: «Con noi giovani usava il bastone e la carota, ma senza esagerare. Una volta in un match di coppa mi comportai male. Mi punì mandandomi in tribuna nel derby. Per me, genovese e sampdoriano, fu una delusione cocente. E una lezione di vita durissima. Boskov era così: se ti faceva un rimprovero, voleva dire che stava insegnandoti qualcosa».

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