2014

Lanna: «Gli sarò sempre grato, era un secondo padre»

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Marco Lanna, intervenuto ai microfoni di SkySport24, ricorda Vujadin Boskov.

Il Mister ha segnato la sua carriera, trattenendolo alla Sampdoria quando sarebbe stato destinato ad andare in prestito, cosa per cui Lanna gli sarà infinitamente grato.
«Sarò sempre grato al Mister perche è stato lui, dal passaggio dalla primavera al calcio professionistico, che mi ha voluto alla Sampdoria. Io ero in procinto di andare in prestito e quando arrivò, mi volle tenere. Mi ha dato la possibilità di giocare in quella Sampdoria e crescere, facendomi diventare un giocatore fatto e finito. Il ricordo è quello di una persona fantastica che sapeva gestire un gruppo di giocatori con la semplicità e l’allegria: andare ad allenarsi era una gioia. Io ho girato altre squadre ma non ho mai più ritrovato l’atmosfera di quella squadra».

Vujadin, nel ricordo di Mancini, era come un fratello maggiore. Per te?
«Siccome ero più giovane io l’ho considerato come un secondo papà, nel senso che avevo mio padre a casa che mi gestiva le cose casalinghe e lui sul campo invece sapeva usare bastone e carota. Sapeva come parlare e gestire tutte le situazioni con noi singoli giocatori, grande psicologia e quando c’erano delle cose non positive era comunque una persona che ti veniva voglia di abbracciare».

Una frase particolare che ricordi con piacere?
«Ne ha dette tante frasi, da quella su Perdomo a quella su Gullit “cervo che esce di foresta”, per voi giornalisti è sempre stata una manna perché era una persona che sapeva dire sempre la cosa giusta. Erano frasi con una verità concreta di fondo, con grande intelligenza e simpatia».

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