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La vera “svolta” è la difesa: solo 3 gol subiti nelle ultime 6 partite
Quando una partita si vince, è normale, si tende a guardare solo le cose positive (tante) e quelle negative (poche) che possono esserci state nell’arco di novanta minuti. In questa partita contro l’Udinese, ovviamente, le cose positive per noi blucerchiati sono tante: portare a casa tre punti e allungare sulla zona retrocessione in primis, non subire gol, sicuramente confermarci come squadra e con uno degli attacchi più prolifici.
L’attacco quindi non è mai stato un nostro problema, a parte poche partite in cui non siamo riusciti ad andare a segno, come la prima della Sampdoria a Udine contro i bianconeri terminata con 1-0, in tutte le altre (anche nelle sconfitte) l’attacco blucerchiato un gol è sempre riuscito a farlo. Il vero problema è sempre stata la fase difensiva. I dati parlano chiaro: nelle prime 14 partite con Montella la Sampdoria ha subito ben 28 gol. Da Udinese – Samp a Samp – Palermo (vinta per 2-0) i blucerchiati hanno incassano 9 reti, che sono diventate 25 fino a Samp – Atalanta (pareggiata a reti bianche) e sono arrivati a 28 nel match perso a Milano contro i nerazzurri per 3-1. Poi, nelle ultime sei gare, la Sampdoria ha subito solo 3 gol ed è questo che ha determinato senza ombra di dubbio il cambiamento di passo della squadra di Montella.
Derby della Lanterna a parte, vinto per 3-2 e quindi comunque subendo le reti avversarie, dall’arrivo di Montella sulla panchina della Sampdoria sono cinque le partite in cui i blucerchiati sono usciti dal campo inviolati: Samp – Palermo, Atalanta – Sampdoria, Sampdoria – Frosinone, Hellas – Samp e infine Samp – Udinese. Con Zenga solo una: Sampdoria – Bologna (vinta per 2-0), anche se i paragoni tra i due allenatori sarebbero ingenerosi nei confronti di Vincenzo Montella che a questa squadra ha dato un gioco dopo tantissima fatica e impegno. La vera svolta della Sampdoria, da qui alla fine del campionato, sarà uscire dallo stadio subendo meno gol possibili e questo nelle ultime sei partite è grazie ad uno strepitoso Viviano e sicuramente a una difesa che ha ingranato dopo le esitazioni iniziali, tra infortuni e rivoluzioni di mercato.