News

La Samp crea ma non segna: col Pescara solo 1-1

Pubblicato

su

La Sampdoria non è più capace a vincere, o almeno così sembra. I blucerchiati, nonostante l’inferiorità numerica durante tutto il secondo tempo e il rigore parato da Viviano, non riescono a battere il Pescara e tornare dall'”Adriatico” con i tre punti in saccoccia.

I primi a mordere sono i padroni di casa con il tiro al volo di Caprari, che prende il tempo a Skriniar ma non trova la porta. La risposta della Samp arriva due minuti: Alvarez la lascia a Budimir, che prova il mancino a giro ma il tiro lascia a desiderare. Al 9’ il Pescara va vicino al gol grazie a una dormita della difesa blucerchiata su corner: Bahebeck viene lasciato libero di saltare, per fortuna la sua incornata è forte ma centrale e Viviano para senza troppi problemi.

La Sampdoria dopo 11 minuti è già avanti: il bel cross disegnato da Torreira su calcio di punizione finisce nel mucchio in area e Campagnaro devia sfortunatamente il pallone in rete. 1-0. Il Pescara comunque rialza subito la testa e con una ripartenza si trova già davanti a Viviano: Benali tira, ma Skriniar spazza male e la palla carambola su Caprari, che spara un destro potente e impegna il portierone blucerchiato in una delle sue parate decisive. A pareggiare i conti è proprio lo stesso Campagnaro, che al 22’ si fa perdonare per l’autorete e su calcio d’angolo trafigge Viviano, uscito fuori tempo. Da lì a poco il Pescara rischia anche di rimontare Benali, che spara un destro potente da dentro l’area ma il numero 2 doriano sfodera un paratone che tiene in vita la squadra.

Bella ripartenza della Samp al 29’, e Coda è costretto a falciare Ricky Alvarez con conseguente cartellino giallo. Stessa scena al 38’ con Aquilani, che si aggiunge alla lista degli ammoniti. Poche emozioni fino al 41’, quando un bel dribbling in area spalanca le porte del gol a Budimir, che lascia partire il sinistro da posizione defilata e Bizzarri si salva con l’istinto parando a una mano. Poco prima dell’intervallo il Pescara resta in 10: un retropassaggio azzardato confonde il portiere biancazzurro, che esce male e costringe Coda a stendere Budimir. Proprio sul calcio di punizione guadagnato la Samp tenta il 2-1 con il bellissimo colpo di testa di Quagliarella, fermato solo da una super-parata di Bizzarri.

Il secondo tempo si apre con un cambio attuato da Oddo, che corre ai ripari dopo l’espulsione: il mister dei delfini mette a sedere in panchina Benali e inserisce l’ex Fornasier in difesa. La Sampdoria dopo soli 4’ spreca il vantaggio di avere un uomo in più, a causa di un fallo da rigore di Sala su Bahebeck: solo la prodezza di Viviano su Caprari evita il disastro.

Vitturini ha i crampi e chiede il cambio, costringendo Oddo a far entrare Zuparic. Tra le fila blucerchiate spazio a Bruno Fernandes, protagonista nell’ultimo match, al posto di Ricky Alvarez. Al 18’ un cross sbagliato di Sala dalla traiettoria ingannevole sfugge alle mani di Bizzarri e per poco Campagnaro non segna per la seconda volta nella porta sbagliata. Uno stremato Bahebeck viene sostituito da Pepe al 21’, mentre il Doria mette in campo Luis Muriel e rileva Quagliarella. La Sampdoria va nuovamente vicina al vantaggio con un bel tiro da fuori area di Silvestre, che al 25’ chiama in causa Bizzarri a respingere. Al 31’ Viviano viene ammonito per proteste a pochi minuti dopo salva il risultato su un bel tiro dalla distanza di Caprari.

Al 38’ Giampaolo si gioca l’ultima carta e inserisce il talento belga Dennis Praet per far rifiatare Barreto. Appena scoccato il 90’ Torreira si inserisce tra le linee, carica e il tiro ma scheggia la traversa. Nel recupero grande sinistro di Praet da posizione angolata ma vicina: Brugman evita la beffa nel finale salvando il pallone quasi sulla linea di porta.

La sensazione è quella che i doriani non riescano a concretizzare le occasioni avute, e la partita è bloccata sull’1-1, con il Pescara che ogni tanto mette a dura prova la retroguardia avversaria. E infatti, al momento del fischio finale, il risultato è immutato: uno spreco, per i liguri, perché i tre punti oggi sarebbero stati fondamentali per ripartire, ma la strada a quanto pare è ancora lunga per tornare a gioire.

Exit mobile version