2013

La Repubblica – A Marco Lanna la Rappresentativa ligure

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All’ex giocatore della Sampdoria Marco Lanna sono affidate le sorti dei giovani calciatori della Liguria, impegnati nel Trofeo delle Regioni, in Sardegna. Nel corso dell’intervista rilasciata a La Repubblica, l’ex blucerchiato ha toccato tanti temi, tra i quali l’educazione dei suoi ragazzi, il calcio di una volta che non c’è più e, ovviamente, il torneo giovanile al quale ha preso parte.

Alla faccia di chi pensa che dai giovani calciatori del futuro, non ci si debba aspettare buone cose dal punto di vista comportamentale, Mister Lanna risponde così: «Sono rimasto piacevolmente sorpreso dall’educazione dei ragazzi, non c’è stato bisogno di usare il pugno di ferro». A proposito dei ragazzi convocati, c’è un piccolo rimpianto: la mancata convocazione di Garrone jr, figlio del presidente Edoardo: «Non ho potuto convocarlo per problemi di cartellino ed è stato un peccato. Il ragazzo è un mediano che spinge, molto, ha un bel cambio di passo e calcia con tutti e due i piedi».

Prosegue l’intervista con un richiamo al calcio del passato: dalle partite in strada o nel campetto dell’oratorio con gli amici, alle vere e proprie scuole calcio, che per qualcuno sono molto simili a delle vere catene di montaggio. «Da ragazzino il sabato giocavo di nascosto con i miei amici all’oratorio, mio padre infatti non voleva perché il giorno dopo avevo la partita con la Sampdoria. Giocavo sempre e dappertutto, ma adesso bambini che giocano ai giardinetti non ne vedo più. Metti due maglioni per terra e fai finta che sono i pali: è quello il calcio più bello. Ti fa sentire libero e ti permettere di esprimere  tutte le tue capacità senza limitazioni, non c’è infatti un allenatore che ti dice dove deve metterti e cosa puoi e non puoi fare».

Per concludere, si parla della sua esperienza da allenatore al Teofeo delle Regioni e della sua squadra: «Siamo in un girone molto difficile, alcune regioni, come Piemonte e Lazio, hanno una grande tradizione, però siamo comunque convinti di riuscire a fare bella figura. L’obiettivo è quello di fare crescere questi ragazzi come giocatori ma anche come valori morali».

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