2014

La Domenica con Lei- Un tempo non basta

Pubblicato

su

Mi libero immediatamente di una considerazione che ritengo realistica al cento per cento: contro il Cesena la Samp ha gettato all’aria due punti, non ne ha guadagnato uno. Altrettanto scontato è affermare che il Doria ha giocato un secondo tempo veramente bello, propositivo ed estremamente finalizzato alla conquista dei tre punti. Il problema alla fine è stato non aver giocato altrettanto bene la prima frazione e, in secondo luogo ma forse non del tutto, aver regalato il gol dello svantaggio nel momento peggiore per la squadra di casa. 

La differenza abissale che si è palesata fra la solida ma piatta Samp del primo tempo e quella, aggressiva e sbarazzina, del secondo non può avere delle spiegazioni semplici, soprattutto se non si vive la squadra dall’interno dello spogliatoio. La gara contro il Cesena lascia enormi rammarici soprattutto perchè, al netto di un primo tempo scialbo e spuntato da parte di entrambe le formazioni, il Doria ha dominato in lungo e in largo nella seconda frazione. Il Cesena mi è sembrato degno di lode solo nella fase agonistica del gioco, in quella di interdizione e di pressione sui portatori di palla. A livello tecnico, invece, la squadra di Bisoli ha lasciato molto a desiderare e questo non fa che aumentare il rammarico per la mancata vittoria da parte degli uomini di Mihajlovic. Ancora una volta è stata estremamente evidente la superba condizione fisica e atletica dei giocatori blucerchiati, quasi sempre primi sul pallone e vincitori dei duelli individuali. Ottimi i ribaltamenti di gioco e le distanze fra i reparti ma è mancata la stoccata, la cattiveria sotto porta che, nelle ultime occasioni, avrebbe senza dubbio garantito una rete visto la mole di opportunità create. Il gol subito, molto vicino ad essere definito una papera di Romero, è stato un episodio infelice ma fine a se stesso. Nulla avrebbe lasciato presagire a uno svantaggio blucerchiato in un secondo tempo molto solido e costante nella spinta offensiva, appoggiata con continuità anche dai terzini De Silvestri e Regini. A livello prettamente tattico le due frazioni di gioco non hanno una percepibile soluzione di continuità. Certo è che non vincere gare in trasferta come questa (sostanzialmente dominata nel momento clou) rappresenta un punto di riflessione importante per Mihajlovic e il suo staff. Non è certo una questione drammatica dal punto di vista caratteriale anchè perchè, di questo sono sicuro, si sarebbe parlato di altro risultato senza quel gol regalato agli avversari. I motivi di queste radicali diversità e discontinuità nella presatazione all’interno di una stessa gara devono essere considerati al netto degli episodi, delle attenuanti e dei propri meriti, che in questa gara sono comunque considerevoli visto la qualità del gioco espresso nella ripresa. Non è cercare il pelo nell’uovo perchè due punti persi non assomigliano per nulla a un dettaglio. Si tratta di lavorare sugli errori partendo da una prestazione ottima solamente a metà. In un campionato come la serie A giocare alla grande solo un tempo non bastava ieri, non basta ora e non basterà mai. 

Dopo Cagliari è arrivata Cesena. Altri due punti persi e una prestazione troppo asimmetrica per non destare nuovi spunti di lavoro e analisi. Il prossimo è un banco di prova unico e, forse, irripetibile in questa stagione. Una sfida al vertice in cui il Doria dovrà testare nuovamente le sue ambizioni, sapendo perfettamente che per crescere ancora servirà maggiore cinismo e spasmodica attenzione ai particolari. L’asticella si alza.

Exit mobile version