2014

La Domenica con Lei- Un messaggio al campionato

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La Sampdoria vince in maniera spettacolare, a pochi giorni dalla bruciante sconfitta di San Siro con conseguente perdita dell’imbattibilità. La vittoria più difficile, verrebbe da dire, perchè avvenuta dopo il primo stop, la prima brusca frenata degli entusiasmi. Il Doria batte la Fiorentina con grande merito, in una situazione di grave emergenza difensiva, dimostrandosi decisamente superiore alla ben più incensata squadra allenata da Vincenzo Montella. 

Mihajlovic sorprende tutti con una difesa a tre inedita, forzata ma non scontata, inserendo Palombo al centro, affiancato da Cacciatore e Regini. Sulle fasce gli ottimi De Silvestri e Mesbah e a centrocampo un terzetto estremamente fisico e dinamico, formato da Obiang, Soriano e Rizzo. Le ragioni di questa prestazione stupenda dal punto di vista tattico e, per certi versi, spettacolare da quello tecnico sono da ricercare nella coralità dello sforzo profuso in tutta la gara da parte dei giocatori della Sampdoria. A un gesto tecnico è sempre seguito un movimento senza palla, a un errore è sempre corrisposta una giocata pregna di generosità, a uno sforzo difensivo si abbina una eguale proposizone offensiva. Inoltre la forza fisica e la condizione atletica dimostrata dai giocatori blucerchiati continua ad essere un tema di estremo interesse nelle analisi delle partite (Obiang su tutti incontenibile sia nell’uscire vincitore da ogni contrasto, sia nel dinamismo offensivo). La Fiorentina è apparsa indecisa in quelle che risultano essere le sue doti migliori: il palleggio e il controllo del ritmo di gioco. La Samp ha preso il dominio del gioco e, quando non l’ha fatto, è stata capace di colpire in ripartenza con estrema vivacità e concretezza. Inoltre va aggiunta la completa negazione di qualsiasi vantaggio derivante dagli uno contro uno (ad esempio Cuadrado), situazione mai pericolosa seppur molto caratterizzante delle individualità della squadra di Montella. Il Doria ha spinto con grande costanza nel primo tempo, trovando meritatamente due reti, e ha gestito senza affanni la ripresa, pungendo in contropiede con lucidità e grande senso cinico e pratico (estremamente azzeccato il cambio Bergessio-Eder).

La cosa che maggiormente è emersa da questa importante vittoria è stata la grande duttilità dimostrata dai giocatori blucerchiati. La cosa si può tradurre in due modi: il primo è che Mihajlovic abbia visto giusto nella scelta del modulo e della sua interpretazione, la seconda è che i calciatori abbiano grande fiducia nel sistema e si applichino totalmente alle richieste del tecnico e del suo staff. La dimostrazione che una squadra sta diventando grande si vede anche dalle reazioni di fronte alle emergenze, viste non come alibi ma come stimolo per migliorarsi sia come collettivo che come individualità. Non è dunque un caso se la Samp è stata capace di fornire una prestazione così positiva in un momento in cui sembrava esserci tutto tranne che la base per poterla fare (recente prima sconfitta ed emergenza difensiva). Il lavoro di Mihajlovic e dei suoi ragazzi sembra aver dato un messaggio forte al campionato: il Doria è una squadra importante. La gara con la Fiorentina, di per sè una partita come le altre all’interno della stagione, ha palesato la capacità e la volontà di essere protagonisti senza troppi filtri o freni mentali, provando a cogliere l’attimo senza razionalismi contorti ma con una grande metodologia settimanale in cui niente è lasciato al caso, anche se dal caso ne trae stimolo. La risposta dopo la brusca frenata non si è fatta attendere. 

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