2013
La domenica con Lei – Tenacia Samp, pochezza Inter: la differenza la fa Palacio
Brutta e amara sconfitta quella contro l’Inter di Stramaccioni. Non certo per la prestazione corale dei ragazzi di Rossi, senza dubbio tenace e generosa, e nemmeno per la situazione di classifica che essa genera. Quello che brucia di più è che l’Inter ha vinto giocando una partita molto modesta, per usare un eufemismo, con pochissime proposizioni di gioco e spunti creativi. La squadra di Stramaccioni ha sfruttato al meglio due ripartenze, delle cinque totali, sul finale dei due tempi grazie al suo top player Rodrigo Palacio e deve ringraziare Handanovic che ha salvato il risultato più volte.
Nel primo tempo la Samp ha giocato molto bene grazie alla verve di Krsticic, mattatore assoluto del centrocampo e metronomo preciso ed efficace. Il trascinatore serbo ha contagiato così non solo i bravi compagni di reparto ma tutta la squadra. La manovra della compagine blucerchiata è stata avvolgente e concreta nonostante sia De Silvestri che Estigarribia non abbiano sempre accompagnato la manovra e abbiano così obbligato spesso uno sviluppo centrale dell’azione. Sansone ha espresso ancora una volta le sue qualità nel ricevere palla fra le linee e nel giocarla sempre a testa alta mentre Icardi ha lottato con generosità e disponibilità facendo dei passi in avanti rispetto alle ultime uscite. La fase difensiva è stata bene equilibrata e ritmata da un ottimo Palombo. L’errore sul primo gol di Palacio però è grave. L’azione parte da un’ottima gestione palla di Kovacic sulla sinistra; il croato serve Zanetti, che riceve in posizione centrale e a sua volta scarica su Pereira. Qualche passo in avanti palla al piede e cross che centra la testa di Palacio, posizionato fra Palombo ( che cerca la palla) e Gastaldello che non interviene colpevolmente. Un’azione dell’Inter poco pretenziosa e un gol. Una mazzata importante dopo un primo tempo di grandi sacrifici.
Nella ripresa il tema tattico dell’Inter è stato quello di difendersi con ordine e i cambi di Stramaccioni lo hanno dimostrato. Dentro Silvestre per Jonathan ( con Javier Zanetti a fare il terzino destro e passaggio alla difesa a cinque) e, successivamente, fuori Cassano per Kuzmanovic con il “solo” Palacio davanti. E poi Stramaccioni si offende quando definiscono l’Inter “provinciale”. Al catenaccio nerazzurro Delio Rossi, secondo me, non ha risposto a dovere. È vero che la Samp ha mantenuto il pallino del gioco per tutta la ripresa ma è anche vero che ha ragionevolmente perso brillantezza con l’ammontarsi degli sforzi profusi. L’errore di Rossi, se così posso definirlo (tutti sono bravi a fine partita), è stato nel cambio Maxi Lopez- Sansone (sempre che quest’ultimo non avesse problemi fisici). Forse la soluzione migliore sarebbe stata provare l’ex Sassuolo dietro Maxi e Icardi. Anche perché così facendo l’Inter avrebbe dovuto trovare delle contromisure immediate e la Samp avrebbe avuto sempre l’occasione, in caso di pareggio, di togliere una punta per coprirsi. Invece nel finale, mancando Eder, non c’era più nessuno in panchina in grado di dare spinta all’attacco blucerchiato. Sansone inoltre calcia molto bene corner e punizioni, fondamentali in partite come queste.
La Sampdoria ha comunque dimostrato di essere squadra vera fino alla fine e il plauso del pubblico risulta assolutamente meritato. Domenica contro il Palermo servirà riproporre quella rabbia e convinzione necessaria per completare la missione di questa stagione. Il momento è ora.
SEGNO PIÙ
Il centrocampo, uscito nettamente vincente rispetto a quello nerazzurro.
SEGNO MENO
La disattenzione clamorosa in occasione del primo gol di Palacio a fine primo tempo. Pesante come un macigno.
DA RIVEDERE
L’accompagnamento degli esterni alla manovra e la gestione dei cambi quando subentra la fatica. Con tutto il rispetto per mister Rossi ovviamente.