2015
La Domenica con Lei – La qualità fa sempre la differenza
Vedere la Sampdoria attaccare è una cosa molto emozionante. Non sai mai cosa aspettarti e, spesso, quello che vedi aumenta a dismisura l’adrenalina e la voglia di vedere come va a finire. Non si tratta solo di segnare o meno. Si tratta di essere sedotti dalla qualità dei calciatori che, nell’ultimo mese e mezzo, stanno prendendo per mano la macchina perfetta di Sinisa Mihajlovic. Quello che mancava a questa Sampdoria per fare il definitivo salto di qualità era un incremento signficativo della qualità generale della squadra. Ed ecco che, con l’arrivo di Muriel ed Eto’o, tutta la rosa ha beneficiato di un progressivo aumento della difficoltà e imprevedibilità delle giocate. Perchè la Sampdoria ha battuto l’Inter soprattutto grazie al proprio talento, alla sua qualità ormai indiscutibile. Soriano che porta a spasso i centrocampisti dell’Inter, Muriel ed Eder che si bevono intere porzioni di campo in un sorso e poi lui: Samuel Eto’o. Come scrissi qualche tempo fa l’aspetto che più mi aveva intrigato dell’arrivo del camerunense a Genova era rappresentato proprio dalla sua leadership, dalla sua mentalità vincente e dalla sua spropositata qualità tecnica. Tutti questi aspetti si sono integrati, impregnati nel tessuto di squadra creato da Mihajlovic e i suoi giocatori. Ora la Samp può anche permettersi di giocare alla pari con i grandi club italiani e, come nella gara contro l’Inter, di risolvere la partita con un colpo magistrale di uno dei suoi grandi calciatori: il neoazzurro Eder. Ma veniamo alla partita nel dettaglio.
La prima frazione di gioco è stata giocata a viso aperto da entrambe le squadre con la Samp brava a sfruttare le corsie laterali e l’Inter a giocare fra le linee coi suoi uomini di maggior tasso tecnico – Shaqiri e Guarin – pronti a cercare l’ottimo Icardi in avanti. Entrambe le formazioni si sono allungate a beneficio dello spettacolo. Il campo si è letteralmente aperto a capovolgimenti di fronte continui, magari non il massimo dal punto di vista dell’equilibrio tattico ma estremamente significativi a esaltare la voglia di vincere di entrambe le squadre. Il ritmo forsennato e arioso della prima frazione ha permesso al Doria di sfruttare al massimo le sue qualità di palleggio e attacco della profondità, prestando il fianco a un fisiologico calo fisico. Infatti il secondo tempo è stato molto complicato per gli uomini di Mihajlovic, anche, se non soprattutto, per merito dell’Inter. Mancini ha deciso di accorciare le spaziature fra i reparti, schiacciando la Samp nella sua metà campo con grande pressione sulla palla e attacco continuo delle linee di penetrazione. Bobby Gol ha voluto rivoltare tatticamente la gara, proponendo una squadra molto corta e sul pezzo rispetto a quella lunga e pronta alla transizione della prima frazione. All’Inter è mancato solo il gol anche, se non soprattutto, per lo scarso cinismo dei suoi interpreti offensivi, col solo Icardi ad attentare all’imbattibilità di Viviano, fermato però dalla traversa colpita con un gran destro a giro in apertura di ripresa. La Samp è stata brava e fortunata a non prendere gol, a non disunirsi e a riprendere velocemente il filo del discorso dopo lo sfogo dei primi venti minuti degli uomini di Mancini. A quel punto è salita in cattedra la superiore qualità offensiva del Doria, concretizzata nella splendida saetta di Eder che ha fatto esplodere il Ferraris. La fiducia nei propri mezzi si è vista soprattutto dopo aver sofferto. È in quei momenti che si vede di che pasta è fatta una squadra. Il Doria ha risposto presente e ha sfoderato contropiedi spettacolari, orchestrati da Eto’o e accompagnati dall’intero stadio.
Seconda vittoria fondamentale in una settimana pazzesca. Ora bisogna battere il ferro finchè è caldo e continuare a spingere forte sull’acceleratore delle emozioni. L’Europa è lì che aspetta.