2013
La domenica con Lei – A Roma le buone intenzioni non bastano
La gara di Roma contro una lanciatissima Lazio sarebbe dovuta essere una partita senza storia. Con le differenti motivazioni a farla da padrone e il fattore campo a incidere. Il risultato, visto con superficialità, non va certo contro queste considerazioni. La gara invece, analizzata nella sua interezza, presenta alcuni spunti interessanti, soprattutto per quanto riguarda la Sampdoria. La Lazio di Petkovic, inspiegabilmente e fastidiosamente tutelata dal direttore di gara, mi ha dato la stessa idea che ho avuto per tutta la stagione: squadra solida, con un gioco equilibrato e cinico ( anche un po’ fortunata). La Samp non ha demeritato, anzi. È la terza partita consecutiva che raccoglie molto meno di quanto merita, il che rende ancora più importante il raggiungimento della salvezza e le sette lunghezze di vantaggio sul terzultimo posto.
Le cose interessanti da analizzare di questa partita non riguardano certo l’aspetto tattico, quanto mai secondario a questo punto della stagione, ma si concentrano sui singoli calciatori e sulle loro prestazioni. Partiamo dunque col debuttante Rodriguez che, dopo un inizio caotico e spazialmente confuso (marcatura a 10 metri su Lulic), si è disimpegnato con personalità. I piedi ci sono e la percentuale di passaggi riusciti sta li a provarlo. I movimenti difensivi, diagonali e scivolamenti compresi, hanno dimostrato che sul giocatore argentino si può senza dubbio lavorare. Non vado oltre perché rischierei di dare superficialmente un profilo a un calciatore dopo appena una partita ufficiale. I dimenticati Poulsen e Maresca invece hanno giocato due gare dal rendimento diverso. Il danese ha evidenziato difficoltà nell’alternare la doppia fase prevista per gli esterni nel 3-5-2. Probabilmente non è il modulo che meglio lo fa rendere, forse ha solo bisogno di giocare con più continuità. Certo è che non si è vista grossa differenza in negativo nel confronto con Estigarribia. Maresca invece ha ben giocato, nonostante il comprensibile calo fisico della ripresa, e ha garantito alla squadra una più equilibrata e chiara gestione del pallone. La Lazio ha fatto giocare la Samp è vero ma “il Capo” ha i piedi buoni e grande esperienza. A maggior ragione dopo averlo visto in campo, continuo a ritenere la gestione di Maresca uno dei più grossi punti d’ombra della gestione Rossi. In difesa, oltre al capitano Gastaldello, mi ha favorevolmente impressionato Mustafi, che continua a migliorare di partita in partita, soprattutto nella gestione del pallone, aspetto fondamentale per i difensori del calcio attuale. In attacco una piccola chiosa la merita Icardi che da mesi continua a giocare con una sufficienza e pochezza tecnica disarmante. Le parole spese nei suoi confronti, positivamente e negativamente, ormai sono davvero troppe. I fatti, calcisticamente parlando, si sono spenti molto velocemente dopo aver emesso una luce accecante: il tempo ci aiuterà a capire.
Ora si è giunti all’epilogo della stagione e poi inizieranno le voci, i titoli e le presunte trattative. Attendendo la conferma di Rossi, vero grande acquisto della stagione che sta per finire. Da lui si deve ripartire, consapevoli che la salvezza raggiunta è tutt’altro che un dettaglio.
SEGNO PIÙ
Il possesso palla e la personalità della squadra che ha onorato l’impegno. Bene Maresca, incoraggiante Rodriguez.
SEGNO MENO
Il rendimento di alcuni giocatori dai quali la Samp, volente o nolente, non dovrà ripartire.
DA RIVEDERE
Rodriguez e Poulsen in una difesa a quattro e Maresca faro del centrocampo. Magari scopriamo che sarebbero stati utili anche prima di oggi.