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F. Mantovani: «Arbitri? Per arrivare allo scudetto abbiamo fatto anni di battaglie»
Un rigore dubbio, quello fischiato da Giacomelli all’Olimpico di Roma, che ha condannato la Sampdoria ad incassare la prima sconfitta di questa stagione. Un 3-2 arrivato all’ultimo minuto, che lascia l’amaro in bocca e accende le proteste.
Anche Francesca Mantovani, figlia dello storico presidente blucerchiato, ha partecipato alla discussione sui fatti raccontando di come fosse difficile guadagnare il “rispetto” degli arbitri anche ai tempi della Sampd’oro: «Per arrivare a vincere il suo meraviglioso scudetto, la Samp ha fatto minimo due anni di battaglie. Arrivavi a Milano e regolarmente contro il Milan o l’Inter veniva designato l’arbitro “x” e ci castigava categoricamente. Non per forza con il rigore dubbio – ha spiegato nel corso di “Gradinata Sud”, in onda su Primocanale – ma magari con l’ammonizione in un certo momento del match, oppure quando il giocatore è diffidato e sai che salterà la gara successiva in caso di ammonizione».
«Detta così sembra brutta, ma è anche brutto pensare di andare allo stadio e vedere una partita già condizionata. Tante volte mi chiedo come faccia a piacermi ancora andare allo stadio – conclude amareggiata –, tifare e far finta che tutto quello che succede sia giusto. Purtroppo ci sono le grandi squadre e, nel dubbio, l’arbitro favorisce quelle».