2013
Lex Pea: «Ho vissuto anni importanti alla Sampdoria»
Alla Sampdoria Fulvio Pea arrivò il 25 giugno del 2007, quando l’allora direttore generale blucerchiato Beppe Marotta lo chiamò per allenare la Primavera della Sampdoria che l’anno prima era arrivata seconda in classifica.
La rosa blucerchiata poteva contare su ottimi elementi come Vincenzo Fiorillo, Andrea Poli e Guido Marilungo, e in un anno Pea portò nella bacheca della società di Corte Lambruschini tre trofei: lo Scudetto (vinto in finale contro l’Inter di Balotelli), la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana (entrambi le finali vinte ai rigori contro l’Atalanta).
Una carriera da allenatore iniziata nell’89 nella squadra lodigiana del Fanfulla e arrivata fino ad oggi dopo aver vinto numerosi trofei con la Primavera della Sampdoria e dell’Inter, sfiorato la promozione in Serie A col Sassuolo e aver lavorato al fianco di allenatori del calibro di Walter Mazzarri e Josè Mourinho: «Mazzarri l’ho visto per due anni lavorare alla Samp nella parte iniziale della stagione, quella dei ritiri. – ha dichiarato in esclusiva per fcinternews.it – E’ molto preparato dal punto di vista tecnico e tattico. Riesce a dare un’identità molto precisa alla propria squadra. Mourinho sa sfruttare al meglio le potenzialità dei propri giocatori. Sono allenatori diversi, ma entrambi con una mentalità vincente. Sono due personaggi diversi, non vuol dire però che non possano raggiungere gli stessi risultati. Non c’è una sola regola per poter vincere, ma tante strade. Ognuno con il proprio credo, il proprio stile e la propria filosofia. Uno li ha già raggiunti, ma anche l’altro può arrivare benissimo a risultati molto importanti».
Sotto i suoi occhi ha visto passare molti giovani, alcuni dei quali sono arrivati fino alla Serie A; Pea ha contribuito alla loro crescita e parte del merito va anche a lui: «Io penso che l’allenatore sia un piccolo ingranaggio dentro una grande macchina. Sono stato fortunato a vivere anni importanti alla Samp e all’Inter. Il merito va soprattutto alle due società. C’erano due grandi direttori sportivi: Ausilio nell’Inter e Paratici allora nella Samp hanno saputo costruire quei giovani talenti, diventati poi da grande squadra. Sono stato fortunato di aver lavorato in due grandi società».