L’ex “Pazzo”: «Mi manca quel coro della Sud» - Samp News 24
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2013

L’ex “Pazzo”: «Mi manca quel coro della Sud»

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Giampaolo Pazzini di ricordi in maglia blucerchiata ne ha tanti, soprattutto belli ed emozionanti per i tifosi sampdoriani. Giusto due anni fa lasciò Genova per passare all’Inter e da quel giorno affrontò la Samp da avversario senza far male, senza colpire con il classico gol dell’ex.
Domenica sera, impegni familiari permettendo, sarà seduto nella tribuna del “Luigi Ferraris” per assistere alla partita dei suoi compagni contro la Sampdoria.
Intervistato dai microfoni de Il Secolo XIX, il “Pazzo” ha voluto ricordare alcuni dei momenti più felici vissuti con la 10 blucerchiata addosso; si parte dal 18 aprile 2010 con quel gol al Milan arrivato sullo scadere: «Uno dei gol più importanti della mia carriera in blucerchiato. Il cross di Mannini dalla destra, io che colpisco di testa, una vittoria conquistata a tempo scaduto che ci diede la spinta decisiva per raggiungere il quarto posto finale e quindi il preliminare di Champions League».
Ma sicuramente Pazzini di gol importanti ne ha fatti molti altri, come quello del 16 maggio 2010, nell’ultima giornata di campionato contro il Napoli, che permise alla Sampdoria di qualificarsi ai play-off della Champions League: «Quel gol contro il Napoli è quello a cui sono più affezionato più di tutti, fu il gol decisivo dell’intera stagione. Poi da un punto di vista esclusivamente estetico, ricordo il secondo gol a Marassi contro il Werder Brema; poi tutti sappiamo come andò a finire…».
L’ex bomber blucerchiato quando partì per vestire la maglia nerazzurra, lasciò un vuoto importante nell’attacco blucerchiato, che oggi sembra essere ricoperto da una delle rivelazioni del campionato di Serie A, Mauro Icardi: «Mi piace molto. L’ho visto in televisione nel derby di novembre, in una partita difficilissima che non si può perdere. È stato molto bravo, perché non è facile giocare in quella maniera una partita del genere. Movimenti ottimi, così come la tecnica, si vede che il giocatore c’è. Anche domenica scorsa contro la Juve ha dimostrato molto, il secondo gol poteva farlo solo tirando in quella maniera. Poi è chiaro che, essendo ancora molto giovane, gli manca la malizia, ma col tempo acquisirà anche quella. Nella partita contro il Genoa ha preso un sacco di botte, ma imparerà a darle».
Da un giovane all’altro, da Icardi ad El Shaarawy: «Stefano – come lo chiama Pazzini – è un ragazzo bravissimo oltre che un gran giocatore; è sempre disponibile, umile e rispettoso. Ciò che mi colpisce di più di lui è la sua freddezza sotto porta, cosa rara per un ragazzo così giovane».
La Sampdoria iniziò il campionato da neo-promossa con una partenza a razzo, che coincise con la clamorosa vittoria a “San Siro” proprio contro il Milan, ma poi pian piano la luce si spense, fino ad arrivare al periodo buio delle 7 sconfitte, con l’unica gioia del derby vinto; poi l’esonero di Ferrara, l’arrivo di Delio Rossi e i blucerchiati iniziano a riprendersi, a giocare meglio e soprattutto a fare punti: «Sono solo che contento, perché la Samp merita di stare in Serie A per storia, blasone, tifoseria, tutto». Con la rinascita della Samp coincide anche il ritorno in campo di Angelo Palombo, quel numero 17 che ha sempre dato tutto per la maglia blucerchiata: «Era ingiusto tenerlo ai margini, perché Palombo ha fatto la storia della Samp. Ci sentiamo sempre al telefono, gli ho fatto un in bocca al lupo prima della partita con la Juve».
Non poteva di certo mancare un ringraziamento ai tifosi blucerchiati, che hanno sempre sostenuto la punta, dedicandogli anche quel coro che prima era dell’indimenticabile Gianluca Vialli: «Per me è stato un grande orgoglio aver condiviso con uno dei più grandi attaccanti italiani quel coro. Mi manca, è chiaro. Così come mi manca il mare; lo adoro, ogni giorno è diverso, lo amo da sempre. La mia prima casa a Genova era a Sori, a strapiombo sul mare. La seconda, quasi uguale, a Nervi. Adesso ce l’ha Romero».
La nostalgia del mare è un po’ come la “saudade” per i brasiliani e chissà che un giorno il “Pazzo” non ritorni in una di quelle case.

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