2014

L’esempio Bergessio: «Aspetto il mio turno, ma continuo a dare il massimo»

Pubblicato

su

Era arrivato per far sognare il Ferraris, ma ha giocato poco sinora. Tuttavia, Gonzalo Bergessio non è tipo da deprmersi facilmente. Specie se la sua forma è buona, come ribadisce l’attaccante argentino ai microfoni de “Il Secolo XIX”: «Mi sento bene fisicamente. Penso di essere nel mio miglior momento da quando sono arrivato alla Samp. Ovviamente il ritmo-partita è qualcosa di differente». Un inizio di stagione strano: «Mi aspettavo di giocare di più. Ma la squadra sta andando molto bene e io so di dover aspettare il mio momento. Poi certo, è un po’ strano perché nelle ultime stagioni ho sempre avuto delle buone partenze. Però bisogna sempre allenarsi al massimo e non avere nessun tipo di pretesa. Cerco sempre di esaudire le richieste dell’allenatore».

ESEMPIOGastaldello ha citato la staffetta tra l’ex Catania e Okaka come esempio di come la Samp gestisce i giocatori quest’anno. L’argentino incassa e commenta: «Ringrazio il capitano per queste belle parole. Mi fanno piacere. Direi che in una situazione come la mia ci sono due strade: o la prendi male o fai come me. Io ho anche trent’anni e una discreta esperienza sulle spalle. So che se inizi a lamentarti, prendi una strada che non conviene a nessuno. Io mi alleno duro, sono felice per i buoni risultati che questo gruppo sta ottenendo e aspetto il mio momento».

CONSAPEVOLEZZA – Al Torneo di Cadice Bergessio ha subito un infortunio che ha rovinato parzialmente la sua preparazione: «Ero già arrivato a Genova in ritardo di preparazione: avevo concluso l’ultimo campionato con qualche guaio fisico. Quell’infortunio ha stoppato il programma che il prof. Bovenzi aveva studiato per me. Adesso però mi sento bene. Sto aspettando con ansia di poter avere e trovare un po’ di continuità. So quello che posso dare alla Samp, so che posso far bene e so che posso aiutare il gruppo. Aspetto».

MONTELLA E FIORENTINA – Domani incontrerà nuovamente Montella, suo tecnico al Catania nel 2011-12. Chissà che non abbia una chance: «Non lo so… a nessuno piace star fuori. Spero di riuscire a conquistare la fiducia di Mihajlovic tramite il lavoro. Quanto a Montella, con lui ho un buonissimo rapporto. Secondo è uno dei migliori tecnici della Serie A». Con la Fiorentina Bergessio non ha un bilancio positivo. Solo una vittoria in sei gare: «E l’unica vittorai è stata proprio con il Catania allenato da Montella. Mi ero procurato il calcio di rigore decisivo. Nello scorso campionato contro Montella tecnico della Fiorentina ho perso. Speriamo che cambino le statistiche. E la fiorentina è anche l’unica grande alla quale non ho ancora segnato in Italia».

INIZIO E OBIETTIVI – L’avvio della Samp è stato sorprendente: «Per noi che la viviamo da dentro non è stata una sorpresa. Perché siamo consapevoli di quanto lavoriamo. Sappiamo di essere un buon gruppo, conosciamo le nostre qualità. E i risultati ci hanno dato ragione. La classifica al momento è cortissima, ma siamo solo alla decima giornata: penso che una valutazione più solida potremo averla alla fine del girone d’andata. Il nostro obiettivo si sa: finire nella parte sinistra della classifica. Dal decimo posto in su: vedremo dove arriveremo».

RUOLO E 4-3-3 – In questo modulo pensato da Mihajlovic, Bergessio può avere il suo spazio. L’argentino spiega la sua poliedricità nel 4-3-3: «A Catania con Simeone nel 4-3-3 ho fatto anche l’esterno, ma mi trovo meglio da punta centrale. Anche nella fase difensiva. Perché se gli attaccanti non si fosse sacrificati, non avremmo preso solo cinque gol in nove partite».

Exit mobile version